Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista
Da qualche mese mio figlio mi parla di alcuni suoi pensieri....
Buongiorno, sono il papà di un bambini di quasi 11 anni ( li compirà tra un paio di mesi).
Premetto che mio figlio è un bambino molto attivo, a scuola, frequenta la 5 elementare, ha un ottimo rendimento in tutte le materie , viaggia con la media del 9/10. Inoltre ha molte passioni tra cui il calcio e gli sport in generale.
Da qualche mese, esattamente da questa estate ha cominciato con l'esprimere alcune sue paure riguardo alla sua salute ( premetto che è un bambino sanissimo) del tipo: mi fa male qui vicino al cuore...non è che ho un problema al cuore? ....e via dicendo...paure che poi sono passate nel giro di breve tempo. Successivamente le sue paure si sono concentrate su altri argomenti....del tipo : perchè mi viene in mente questa parolaccia anche se io non la voglio dire? Oppure ricordi legati a quando era più piccolo...del tipo: quando avevo 8 anni ho visto un video dove uno ha detto questa parolaccia e adesso mi viene in mente....cmq anche questo pian piano è scivolato via. Ultimamente, circa un mesetto, la sua paura si concentra sulla morte. Cercherò di spiegarmi meglio possibile. A volte ci dice , a seguito di pensieri del tipo: ho sbagliato a fare questa cosa, oppure dietro una gran mole di compiti etc...parte con l'elaborare il pensiero: non ce la faccio più, come espressione di esasperazione...da li arriva a pensare: perchè ho pensato che non ce la faccio più? Forse voglio morire? Ma ciò che lo spaventa non è tanto il pensiero in se per stesso, che lui stesso riconosce essere un pensiero irrazionale quanto la sua reazione a quel pensiero...dice: perchè mi spavento così tanto? Noi con lui parliamo molto e lui si sente davvero libero di dirci tutto.....ieri ad esempio per aiutarlo a capire che tra un pensiero ed un'azione ce ne passa gli abbiamo fatto l'esempio di uno che pensa di andare a 100 Km/h con l'auto ed andarci davvero a 100 KM/h...sono due cose completamente diverse.....
Concludo dicendo che questi pensieri che si affacciano nella sua mente non influiscono sulla sua regolare vita...ha buon appetito, dorme bene ( dimenticavo, questi pensieri solitamente li ha quando è stanco...solitamente verso sera), ha piacere di stare con i suoi amici, anzi li cerca lui e lo cercano loro perchè è di buona compagnia, gioca e si diverte.....quindi continua nelle sue attività senza impedimenti...
Scusate se mi sono un pò dilungato.....Cosa ne pensate di quanto ho detto?
Grazie per la vostra attenzione
Gentile Michele,
è molto positivo ciò che state facendo voi genitori, si osserva subito una famiglia aperta al dialogo, attenta al benessere familiare e anche individuale.
Dalla sua descrizione, essendo giustamente poche righe, non riesco a evincere sia un disturbo ossessivo compulsivo nato in età evolutiva o semplicemente un'attenta osservazione da parte di un bimbo curioso e che richiede importanti risposte e conoscenze. Un altro aspetto magari è anche il livello di intelligenza personale, spesso chi si pone molte domande, fa richieste "spesso osservate come particolari" può anche essere dovuto a una intelligenza superiore.
Come state facendo, consiglio di continuare a rispondere, a provare voi per primi a dare risposte, a capire quali emozioni sottendono queste riflessioni che vi fa e fa solo, se in difficoltà potete anche valutare di servirvi di libri.
Se la confusione persiste potreste anche valutare un percorso genitoriale per essere aiutati a capire anche voi come reagire, a imparare nuove tecniche di comunicazione o come aiutare al meglio vostro figlio. Successivamente anche valutare se non proporre un luogo di condivisione per vostro figlio dove essere lui stesso ascoltato, supportato e aiutato a far emergere le sue risorse quando gli vengono alla mente queste preoccupazioni o dubbi.
Il bimbo quando ha questi pensieri cosa fa? Riesce a continuare a studiare o giocare e solo dopo vi chiede o cerca risposte o si "blocca" momentaneamente?
Quanto durano più o meno questi pensieri?
Dopo che vi siete parlati e confrontati come reagisce? Riesce a "uscire" dal dubbio anche da solo o ha sempre bisogno dell'aiuto dell'adulto?
Non vi preoccupare, non siete i primi genitori che conosco che chiedono consigli in riferimenti a domande, dubbi e talvolta paure che hanno i propri figli. Potreste anche provare a normalizzare i suoi pensieri facendo leva sul fatto che lui, a differenza magari di alcuni coetanei è solamente più curioso, attento al prossimo e a sè stesso.
Resto disponibile per informazioni, richieste aggiuntive, eventuale consulenza online o se volesse rispondere in privato alle domande poste.
Cordialmente
Dott.ssa Federica Ciocca
Psicologa e psicoterapeuta
Ricevo a Torino e online
Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino