Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista
Non riesco a capire che mi succede
Salve, è da tanto tempo che mi sento strano, forse addirittura dalle elementari o inizio medie. Penso che tutto sia partito dai miei genitori, mia madre ha tradito mio padre, ero piccolo però avevo capito cosa fosse successo, ma ancora non completamente essendo che avevo circa 9 anni quando cominciarono a urlare e litigate in maniera molto dinamica (non si sono mai fatti male in modo fisico), e io e mio fratello pure ci mettevamo a urlare per cercare di farli smettere. Sono una persona che si è sempre fatta domande e ha sempre cercato di capire cosa succedesse dentro di me e il perché di certi miei atteggiamenti, cercando di migliorare. Però diciamo da quel periodo penso possa essere cominciato tutto. Non penso di essere depresso, ma non penso nemmeno di stare bene, non so cosa ho, e sono pronto ad accettare qualsiasi cosa, se so cosa ho penso che posso sempre lavorarci sopra per migliorare la mia situazione come persona e sentirmi meglio. In casa non pulisco mai, l'immondizia si accumula in giro per casa fino a che non mi decido a buttare via, ma comunque poi tralascio spesso l'aspirapolvere e il resto. La voglia di farmi la doccia spesso manca, faccio fatica a pulirmi, succede che non mi lavo anche per un mese o più prima di trovare le forze per fare la doccia, quando sono con la mia ragazza per i sensi di colpa mi faccio la doccia più spesso, ma quando non siamo insieme tralascio molto facilmente questo aspetto. Sono una persona a cui comunque piace uscite con i propri amici, ma anche li vado a periodi dove non lo vedo per 1 mese perché non ho voglia di uscire e mi sento bene a casa nel letto. A volte anche il lavoro mi consuma, il quale non posso permettermi di andarmene essendo che non ho una casa e sto facendo un mutuo al momento, ed essendo che senza una casa dove vivere ho bisogno del mio lavoro attuale essendo che ho indeterminato ed è l'unica cosa che mi permette di avere un tetto sopra la testa, ma comunque cerco di impegnarmi anche se capita almeno una volta al mese che sto a casa in malattia perché non mi sento bene e le forze mi mancano ( lavoro in un magazzino di e-commerce e il mio ruolo e molto dinamico). Ma la questa non la ritengo nemmeno la part peggiore, la parte peggiore credo venga dalle persone che mi stanno intorno, le quali non riescono a capire, sono anche io che non riesco a parlare di queste cose con loro, però a partire dalla mia famiglia fino alla mia ragazza, tutti mi dicono come la pensano loro, atteggiandosi come se sapessero meglio di me cosa provo e come mi sento e mi danno consigli (inutile dire che i consigli che ho provato nessuno di questi ha mai funzionato), questo mi fa sentire non capito, preso poco sul serio. Qualche esempio sono "non dormi abbastanza", mentre in realtà dormo anche troppo, "fumi troppo spesso marjiuana", dopo lavoro ne fumo una, però devo dire che la cannabis sia una delle cose che mi dà più sollievo e che riesce davvero a tenermi rilassato e mi fa sentire meglio, faccio più cose e ho più voglia di lavarmi quando sono fatto. Quando fumo non mi sento diverso, perché fumo in quantità che alcuni potrebbero ritenere ridicole e senza senso, ma io sento che una cannetta piccola mi aiuti a stare più sereno. È una cosa che faccio quando torno a casa da lavoro, e da tempo è una delle abitudini che mi dà più soddisfazione in generale. Ho pensato di avere uno squilibrio di dopamina, però riflettendo gli episodi di mancanza nel farmi la doccia e pulite casa si sono presentati molto prima che cominciassi ad assumere marijuana. Queste cose di non lavarmi vanno appunto a periodi, per un paio di mesi sento di avere voglia di uscire, fare cose, lavarmi, pulite, poi seguito da un periodo nel quale le forze e la voglia di fare queste cose mi manca. Non penso appunto di essere depresso, sono in parte ignorante anche sull'argomento quindi prima di dire di essere depresso vorrei saperne di più, essendo che non ritengo di essere depresso, la quale è una situazione davvero grave e non so se vada a periodi o se esistono tipologie di depressione diverse più lievi o meno.
Mi scuso in anticipo per il lungo testo che ho scritto, ma volevo provare ad andare più nel dettaglio che riuscivo esponendo quello che sento siano le motivazioni del mio comportamento. Così che magari voi esperti possiate capire meglio cosa e se questi possono essere delle motivazioni per la mia situazione di malessere. I consigli sono sempre ben accetti, la crescita personale mi è sempre interessata e penso che sia stata un'ancora di salvezza da quando ho cominciato a mettere in pratica esercizi per migliorare ciò che sono, chissà se non mi fossi mai interessato all'argomento come sarei ora. La mia ragazza è preoccupata, la mia famiglia pure, e io come primo vorrei migliorare, spero che persone che ne sanno un mondo in più di me possano essere molto più esaustivi riguardo al mio problema, piuttosto che le persone che mi stanno intorno le quali fanno solo speculazioni.
Ringrazio per la possibile risposta, cordiali saluti
Gentile Gio,
da come scrive conosce molto bene la sua sofferenza e i suoi dubbi. Sono contenta di leggere che abbia una buona rete sociale e anche una famiglia al suo fianco.
Per quanto sia stato molto centrato nel discorso e particolarmente dettagliato non è mai facile dare definizioni solamente con una richiesta scritta per di più dove non è presente la giusta privacy.
Mi sembra di capire che lei voglia conoscersi meglio, migliorare e ritrovare la sua strada o forse una strada meno tortuosa per il suo futuro di persona, lavoratore, compagno, ecc.
Se le difficoltà, i dubbi e la confusione dovessero persistere le consiglio di rivolgersi ad un professionista per una consulenza psicologica volta al conoscersi meglio, osservarsi da una nuova prospettiva e poter così riscoprire le sue risorse personali e vivere la sua vita a 360°.
Resto disponibile per informazioni, richieste aggiuntive e/o eventuale consulenza
Cordialmente
Dott.ssa Federica Ciocca
Psicologa e psicoterapeuta
Ricevo a Torino, provincia (Collegno) e online
Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino