Dott.ssa Federica Ciocca

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Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista

Come reagire a dei genitori che non credono in te?

Salve,
mi presento sono una ragazza di 22 anni. Non mi sono mai ritenuta stupida, mi sono diplomata con buoni voti e finita la scuola ho cominciato a cercare lavoro. Sono una persona molto curiosa e per questo i miei interessi spaziano in vari campi. All'inizio del mio percorso sono stata contattata da un'azienda per un corso di programmazione specifico riguardante un loro software che però si svolgeva circa ad un ora da casa mia. Ho scelto di seguire quella strada sentendomi ripetere ogni giorno che non c'è l'avrei fatta e che non è un lavoro da donne.. Inutile dire che ho passato il corso a pieni voti senza mai sentirmi dire anche un singolo 'brava' dai miei genitori, solo critiche. Tuttora sostengono che è merito loro se l'ho fatto. Terminata questa esperienza ho cominciato a seguire la strada del pubblico impiego negli enti locali, al primo concorso sono entrata a tempo determinato, in seguito ho lavorato anche in un altro comune e ad oggi lavoro ancora nell'ambito dell'edilizia, materia che ho scoperto piacermi molto. Sono consapevole di aver sempre avuto aspirazioni molto alte e spesso difficilmente comprensibili, sempre se così si può definire il pretendere di vivere in un luogo che sento come casa ed essere a contatto con le mie passioni un po' più leggere se così si possono definire. Ho stupidamente provato a spiegarlo ai miei ma le uniche cose che mi sono sentita dire sono state 'smettila con queste fantasie inutili e trova altro'. Ogni volta sempre la stessa storia, io non so davvero più come uscirne e mi fa stare male essere sempre criticata su ogni mia scelta.

Gentile Claudia,

da come scrive mi sembra di capire che sia difficile (molto) tra di voi comunicare. Questo è presente da sempre?

Quali motivazioni danno per questa mancanza di fiducia?

Lei cosa potrebbe fare per far vedere loro che magari si sbagliano?

Si potrebbe pensare di darle del tempo chiedendolo proprio?

Le consiglio essendo che questa situazione mi sembra forte e particolarmente attiva in lei anche di valutare a un breve percorso di psicoterapia individuale dove essere accolta, ascoltata e aiutata a riformulare questo vissuto, a trovare ulteriori possibilità (potendosi e potendola anche il professionista conoscerla meglio) e così pian piano non solo riformulare alcuni pensieri ed emozioni ma anche cercare lei stessa un cammino che le permetterà di avere un futuro maggiormente lineare e meno tortuoso.

Come scrive anche Paulo Coehlo: "Non ti arrendere mai. Di solito è l’ultima chiave del mazzo quella che apre la porta".

Le linko degli articoli scritti da me:

-https://www.psicoterapiacioccatorino.it/terapia-individuale-minori-adulti-cognitivo-costruttivista/

- https://www.psicoterapiacioccatorino.it/quando-richiedere-una-consulenza-psicologica/

Resto disponibile per informazioni, richieste aggiuntive, eventuale consulenza o se volesse rispondere in privato alle domande poste.

Cordialmente

Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta

Ricevo a Torino, provincia  e online

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Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino

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