Dott.ssa Federica Ciocca

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Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista

Genitori che controllano la vita

Buonasera, scrivo perché ho 27 anni, tra poco andrò a vivere con il mio compagno e ho il grosso problema dei miei genitori che non se ne fanno una ragione, o meglio, vogliono avere il controllo su quello che faccio e che farò. Mio padre, se non sto ad alcune sue condizioni mi rinfaccia il fatto che senza di lui non avrei neanche comprato la casa, e mia mamma dice che io dovrei vivere da sola per qualche mese, senza compagno per dare la possibilità a mia sorella di 10 anni più piccola di me di venire quando vuole da me. Quindi faccio la parte prima di quella non riconoscente e poi dell'egoismo. Il problema é che almeno una volta alla settimana trovano una qualche scusa per creare una discussione e imporre il loro punto di vista su quello che dovrei fare o non fare. Ora dicono pure che dovrei rimandare il mio ingresso nella casa nuova siccome ci sono troppe situazioni un po delicate a livello familiare e dovrei aspettare almeno l'estate. Risultato: fidanzato preoccupato per i genitori troppo invadenti e che vogliono imporsi su di me e il fatto che una cosa che dovrei vivere serenamente la sto vivendo con ansia e angoscia. Ho provato a parlargli ma non mi vogliono ascoltare e, anzi, mi dicono che non capisco niente e che sono egoista...non so più che fare. Grazie in anticipo a chi risponderà

Gentile Erica,

lei è una giovane adulta e da come scrive mi sembra che abbia calibrato bene e in modo attento la sua volontà di andare a convivere, non mi sembra nulla di affrettato ma anzi un qualcosa che lei sa e conosce bene dentro di sè.

I suoi genitori potrebbero avere delle paure? Che tipo di educazione ha ricevuto?

Secondo lei questo controllo da cosa nasce? Si potrebbe riprovare a dialogare e far capire loro che lei non sta andando dall'altra parte del mondo o con uno sconosciuto ma anzi con il suo compagno anche conosciuto bene da loro e che è anche arrivato il momento che si possano provare a fidare. Semmai dovessero mai avere ragione allora se ne potrebbe riparlare.

Le consiglio essendo un momento particolarmente intenso e frustrante per lei di valutare magari anche una breve psicoterapia dove essere accolta, aiutata e ascoltata. Qui non solo potrebbe trovare alcune risposte dentro di sè (magari capire meglio cosa la porta ancora a star male per il loro giudizio) ma anche a cercare nuove strategie e possibilità comunicative con loro. Gli incontri sono coperti da segreto professionale, senza giudizio e detraibili da 730 come spesa sanitaria.

Resto disponibile per informazioni, richieste aggiuntive, eventuale consulenza o se volesse rispondere in privato alle domande poste.

Le auguro di trovare presto una soluzione al suo problema.

Cordialmente

Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta

Ricevo a Torino, provincia e online

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Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino

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