Dott.ssa Federica Ciocca

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Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista

Dubbio su episodio infantile

Salve!
Ho un dubbio su una cosa che mi è successa da bambina; non so come classificarla, che nome darle.
Per me è anche imbarazzante parlarne.

Una sera, quando avevo nove anni, mio fratello, allora diciannovenne, mi leccò il viso; stava anche fumando e, quando si staccò, mi buttò anche il fumo in faccia. Da quando ero anche più piccola, era solito baciarmi sulla bocca, a volte anche con la lingua, anche se non entrando nella bocca; questa cosa la dico giusto per completezza, perché in questi ultimi atti ci ho sempre visto affetto, al contrario di ciò che invece avvenne quella sera. In quegli ultimi tempi, aveva il vizio di leccarmi la faccia, però in modo veloce (in genere era molto dispettoso, e con me lo divenne, che io ricordi, quando avevo 8/9 anni, prima non ricordo lo fosse, quasi come se fosse molto più piccolo dei suoi diciannove anni). Quella sera boh, ho sentito che un limite è stato superato, e di molto (mi ha leccata con più accuratezza). Ovviamente anche leccare superficialmente qualcuno senza il suo consenso è sbagliato. Ma quella sera boh, mi ha turbata. Tuttavia gli anni sono passati e non ho mai rimuginato in qualche modo sull'evento, non mi ha mai dato fastidio. Anni dopo sono andata in psicoterapia per problemi ansiosi e come primo compito mi è stato assegnato di scrivere la mia storia di vita. Ovviamente l'ho fatto, e ho riportato quest'evento. La psicologa, che non capiva benissimo la mia grafia, alla seduta successiva a quella in cui le avevo consegnato il compito, mi chiese di leggergliela. Io lo feci. Lei sottolineò alcune parti su cui mi sembra volesse chiedermi alcune cose ma su quella parte nulla di nulla, non fece apparentemente una piega (ora non so se per distrazione, se per dimenticanza oppure perché ha poi indagato in altri modi). Sul momento pensai fosse perché non lo aveva ritenuto importante, quindi il problema per me non si pose. E l'avvenimento tornò di nuovo a riposare dentro di me, tranquillo.
Ora, due anni fa, in seguito ad alcune incomprensioni con mio fratello, che spesso ho ritenuto prepotente, mi è venuto di nuovo in mente questo avvenimento. Causandomi tanta rabbia. È come se ci avessi visto la controparte fisica della sua prepotenza a parole. Poi ad un certo punto il dubbio che potesse essersi trattato di un abuso sessuale. Però, ragionandoci, io non riesco a trovare una definizione calzante, è tutto avvolto dell'ambiguità. Un abuso sessuale porta piacere e gratificazione sessuale a chi lo perpetra; ora io non so se lui ha provato piacere sessuale, però ci vedo di più un fregarsene dei sentimenti altrui e invadere lo spazio personale e l'intimità, non necessariamente sessuale, altrui. E ci vedo anche e soprattutto un volermi fare un dispetto, un atto di bullismo. E in forma marginale anche una stramba manifestazione d'affetto (che però non tiene conto della dignità altrui) andata poi troppo oltre. Però il leccare è un atto sessuale. E anche il buttare il fumo in faccia può avere una connotazione sessuale. Tuttavia non mi sono mai sentita sessualmente in pericolo con lui. Mai. Non ha mai avuto comportamenti sessualmente ambigui con me. Ovviamente da bambini è difficile capire ciò, ma con il senno di poi, cosa che ora ho, so che è così. Quell'evento però non riesco a inquadrarlo.
Devo però premettere una cosa, molto importante. Attorno a questo voler capire quell'avvenimento gravita l'ossessività. Soffrivo anche di disturbo ossessivo compulsivo. Dico soffrivo perché ultimamente sto molto meglio, mi sono molto impegnata a lottare contro questo disturbo. E ritengo questo dubbio l'ultimo vero baluardo della mia ossessività. Purtroppo però qui il problema riguarda il ritenere, al di là dell'ossessività, che questo dubbio possa avere un fondamento di verità un po' più fondato rispetto a tutti gli altri dubbi. Però, proprio il fatto che attorno ad esso graviti da ogni lato l'ossessività, non mi fa capire se è davvero così, ovvero se la questione, indipendentemente dal doc, vada indagata.
Ora non so, fatemi capire voi. Se ritenete che una risposta sulla natura dell'evento sia importante, nonostante e al di là del doc, vi prego di fornirmela. Però ho ritenuto che fosse il caso di rivolgermi a una fonte esterna, visto che da sola non riesco proprio a barcamenarmi e a mettere un punto alla situazione. Sono aperta, ovviamente, a chiarire qualsiasi aspetto di ciò che ho raccontato che possa risultare poco chiaro.
PS forse come una profezia che si autoavvera, quell'avvenimento ha iniziato a darmi fastidio anche in contesti sessuali, una volta iniziata l'ossessione a riguardo. Ora non so se per forza di suggestione (ho fatto ossessivamente ricerche per tentare di capire se fosse stato un abuso sessuale, e so che i timori attorno a cui gravita l'ossessività iniziano a sembrare veri) o perché effettivamente è stato un trauma, soprattutto di tipo sessuale, i cui effetti hanno iniziato a manifestarsi una volta che il problema si è "davvero palesato", anche se probabilmente a causa del doc. O magari entrambe le cose.
Mi scuso per la lungaggine, ma ho scritto tutto ciò che ho ritenuto importante ai fini di un corretto inquadramento della questione.
Grazie per l'attenzione e complimenti per il servizio che offrite.

Gentile Justine,

da come scrive si osserva e percepisce subito la sua pesantezza in riferimento a questo ricordo. In realtà è stata particolarmente attenta nella descrizione, vero che con un semplice scritto non è possibile entrare troppo nel dettaglio e nemmeno raccontare in modo esaustivo la propria storia di vita.

Sono molto contenta di leggere di questa sua riuscita a superare questi pensieri presenti in passato.

Da come scrive sembrerebbe che sia presente in modo preponderante sia il suo pensiero "ossessivo" in riferimento all'evento sia il ricordo dell'evento stesso.

Le consiglio pertanto di valutare un percorso di psicoterapia dove essere accolta, ascoltata e aiutata a trovare la sua strategia vincente, a ri-formulare l'evento del suo passato, a osservare non solo i pensieri ma anche le emozioni ad esso associate e così ritornare pian piano a vivere la sua vita a 360°. 

Resto disponibile per informazioni, domande aggiuntive e/o eventuale consulenza.

Cordialmente

Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta

Ricevo a Torino, provincia e online

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