Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista
Disturbi relazionali
Salve sono una ragazza di 25 anni, son sempre stata particolarmente selettiva nei miei rapporti interpersonali di amicizia, ho avuto pochi periodi espansivi, ma sono una persona estremamente introversa. Ho notato che non riesco ad esprimermi in contesti sociali, tendo ad auto reprimermi e auto giudicarmi in situazioni sociali che mi mettono sotto pressione (es. un'uscita tra amici che non ho programmato, quindi con persone che non conosco) poichè temo di non saper comunicare con gli altri temo di non essere abbastanza per creare dei legami, e fare la figura della stupida o superficiale, temo che gli altri non vedano in me quello che vedo io, e che invece, col mio ragazzo riesco ad esprimere al 100% senza disagi varii. Questo stesso pensiero mi porta ad avere il tipico panico da palcoscenico e una predisposizione all'agorafobia abbastanza marcata (non riesco a stare più di 10 minuti in un luogo affollato, almeno che non ci sia musica ad intrattenermi). Volevo chiedervi, con questo quadro clinico, se potessi avere dei pareri riguardo la mia condizione; si può definire fobia sociale? Ci tengo a specificare che qualche anno fà mi è stato diagnosticato un disturbo depressivo di livello medio, ma adesso va decisamente meglio, o almeno così credo.
Gentile Giusy,
forse più che stare sul tipo di disturbo come terminologia, valuterei maggiormente quali strumenti personali si possono tirare fuori per fronteggiare la sua difficoltà.
Io quando ho letto la sua richiesta la prima cosa pensata è stata:
- "Chissà, Giusy, come sarà, dove vive, cosa fa di bello nella vita? ecc."
Noi prima di possibili diagnosi siamo persone, con pregi e difetti, con un lavoro o delle studentesse, con tanti oo pochi amici, ecc.
Vero anche che talvolta una diagnosi ci aiutata a conoscerci e definire una nostra difficoltà.
Da come scrive potrebbe essere paura del giudizio in generale, bassa autostima, fobia sociale, ecc.
Non è semplice dare una definizione da un breve scritto.
Le consiglio di valutare magari degli incontri di psicoterapia per poter essere supportata, ascoltata e insieme capire come intervenire nella gestione di questa difficoltà trovando anche ulteriori o nuove strategie da attuare. Lei da come scrive sembra che già si conosca bene ma forse non sempre sa come gestire alcune sensazioni.
Resto disponibile per informazioni, richieste aggiuntive e/o eventuale consulenza.
Le auguro di trovare presto una soluzione e delle risposte inerenti il problema.
Cordialmente
Dott.ssa Federica Ciocca
Psicologa e psicoterapeuta
Ricevo a Torino, provincia e online
Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino