Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista
Cosa devo fare per reagire in maniera diversa?
Sono padre e ho comportamenti violenti nei loro confronti che mi mettono a disagio. Sento di avere un problema nella gestione genitoriale del quale non riesco a venire a capo. Attenzione, i miei scatti di ira e gesti violenti (ceffoni sostanzialmente, ma anche strattonamenti) seguono ripetute richieste calme, alle quali le mie figlie non rispondono. Cose banali: alzati, lava i denti, metti a posto, metti il pigiama che vengono dette e poi ridette e poi ignorate finchè si strilla fino a sentirsi in strada, che però non sono mai la prima risposta o una risposta che arriva precocemente. La grande in particolar modo è estremamente conflittiva, ed un evidente fallimento educativo dato che si sveglia ed è tutto un vaffanculo-coglione-stronzo solo perchè dopo mezzora che provo a svegliarla sta ancora a letto e allora mi innervosisco e la tiro giù dal letto o alzo la voce. La giornata inizia così per svegliarla e finisce così per mandarla a letto. Al di là del fatto che evidentemente non sono stato capace di educarle diversamente, mi dico che un bravo genitore qualunque cosa succede dovrebbe essere in grado di non urlare mai e men che meno alzare le mani nei confronti dei propri figli. I miei genitori ne conterò sulla mano le volte che gli è scappato qualche scappellotto, d'altra parte io se mi fossi permesso a 14 anni di dire coglione a mio padre forse mi avrebbe mandato in istituto direttamente. Cosa devo fare per reagire in maniera diversa?
Gentilissimo papà,
potrebbe, per quanto immagino difficile, provare a ri-dare delle regole a tutti in famiglia:
- cosa ci fa arrabbiare?
- quali nuove regole mettiamo a tutti?
- io mi impegno a lavorare sul "non alzare le mani" e loro devono impegnarsi a non dire certe parole
Non è facile e lo so dai vari genitori che ho seguito.
Le consiglio, inoltre, di valutare una consulenza psicologica per lei papà, dove essere aiutato a gestire la rabbia, capendo cosa accade prima e valutando magari di prendersi del tempo e riparlarne dopo, quando le emozioni sono "scese" e un percorso per i suoi figli oppure un intervento famigliare dove tutti vi mettete in gioco e magari anche loro, dovendo interagire con un "terzo" riescono avvicinarsi meglio a un cambiamento in famiglia.
Resto disponibile per informazioni, richieste aggiuntive, eventuale consulenza o se volesse rispondere in privato alle domande poste.
Le auguro di trovare presto una soluzione al suo problema.
Cordialmente
Dott.ssa Federica Ciocca
Psicologa e psicoterapeuta
Ricevo a Torino, Rivoli e online
Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino