Mio figlio si blocca davanti alla prospettiva di partecipare a giochi di gruppo
buon giorno,ho un unico figlio di 3 anni e mezzo ,sano ben cresciuto e molto intelligente, solo che spesso si blocca davanti alla prospettiva di partecipare a giochi di gruppo con i compagni , addirittura non monta sugli scivoli e preferisce isolarsi ad osservare...tale atteggiamento e' stato segnalato anche la scorsa stagione dalle educatrici del nido che frequentava , classificandolo come ,atteggiamento caratteriale. A casa gioca,corre e salta esigendo pero' il padre ,la madre o la nonna come compagno di giochi. disegna figure incomprensibili e si scoccia subito , in particolare se non c'e' un adulto al suo servizio. E' un po' capriccioso e viziatello a causa forse delle troppe attenzioni da figlio unico , ma quello che mi preoccupa e' quell'atteggiamento timido ed introverso davanti alla prospettiva di giocare con i coetanei , o semplicemente di giocare in loro presenza , preferendo di rifuiarsi in un angoletto con il gioco portato da casa che non molla neanche di notte.Eppure sono certo che lui vorrebbe ad ogni costo giocare e saltare con gli altri , ma secondeo me si blocca per timidezza o ansia della prestazione , questo e' confermato dal fatto che se al parco giochi non c'e' nessuno , lui scatta come una molla e si arrampica ovunque poi quando arrivano altri diventa impassibile , pigro e si isola . Abbiamo provato a spronarlo in vari modi ,anche con le maniere dure , ottenendo poco o niente . Addiritura e' nato un conflitto tra me e la madre , la quale sostiene di metterlo in punizione in una stanza al buio , con qualche sculaccione ogni qual volta che il bambino fa capricci , disobbidisce o si rifiuta di andare alle feste di compleanno dei compagni di asilo. Io all'opposto sono troppo permissivo,nutro un'amore smisurato e morboso nei confronti del bimbo ,concedendogli un po' troppo,assecondandolo nei giochi e non essendo abbastanza duro nei rimproveri . chiedo a voi del settore quele possa essere il giusto modo di affrontare le presunte insicurezze e i capricci del bambino , senza rischiare di peggiorare ulteriormente la situazione . grazie
Salve,
capisco le sue preoccupazioni e mi sentirei di consigliarle di contattare un professionista, meglio se ad indirizzo sistemico-relazionale, con l'aiuto del quale, poter dare un senso ai comportamenti di isolamento di suo figlio e poter trovare un sostegno, in quanto genitori, per riuscire a gestire la situazione nel migliore dei modi.
Un caro saluto!