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Via Casilina, 216 Scala A - 00176 Roma (RM)
presentazione
Un tempo si credeva che lo Psicologo fosse il "medico dei pazzi" tanto che la risposta "mica sono pazzo io!" era quella maggiormente sentita quando ad una persona cara si consigliava di andare a parlare con uno professionista del settore. Oggi i tempi sono cambiati e i frequentatori dei nostri studi non si sentono più una categoria "debole" bensì nella fragilità del momento loro si riconoscono attori e non spettatori di una vita che vogliono imparare ad affrontare e gestire nel miglior modo possibile, avendo finalmente la possibilità di affrontare le loro ombre. Chi cerca uno Psicologo riconosce sicuramente in se stesso atteggiamenti che vorrebbe modificare, ma è proprio questa spinta all'evoluzione di se stesso che rappresenta il cardine attraverso il quale il paziente mostra di volere, potere e dover voltare pagina.
Ed ora... mi presento...
Mi chiamo Federica Serafini e sono una Psicologa Clinica e di Comunità iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio dal 7 febbraio 2007 con il n. 14640 nonché una Psicoterapeuta ad indirizzo analitico transazionale dal 7 dicembre 2012.
Verso i 25 anni ho iniziato ad esercitare la mia attività di psicologa privatamente in setting individuale a cadenza settimanale, con pazienti con diversi quadri diagnostici e di età diverse.
Lo stress emotivo conseguente la laurea e la sensazione di sentirmi “irrisolta” mi ha portato a richiedere un aiuto psicologico. Ho così iniziato una terapia personale ad indirizzo Analitico Transazionale con incontri individuali a cadenza settimanale. L’AT è stata per me, fin da allora, un valido strumento teorico e metodologico di conoscenza personale di me stessa in relazione con l’altro. L’AT è quindi diventata la mia teoria di elezione e gli occhiali attraverso i quali ho imparato a guardare il mondo in modo più nitido e con uno sguardo diverso.
Da sempre sono stata attratta dalla Comicoterapia, un metodo di cura che utilizza, mediante l’aumento delle difese immunitarie e il miglioramento che passa attraverso il rapporto con il Clown-medico, lo scambio di emozioni positive per ampliare le possibilità di guarigione di un paziente ospedalizzato. Proprio in questo periodo ho deciso di partecipare ad un corso intensivo di 4 mesi conseguendo il Diploma Professionale di Clown Dottore riconosciuto dal MIUR. Questa è stata per me un’esperienza molto arricchente che oltre a darmi la possibilità di sperimentarmi e di conoscere mie capacità, di cui fino ad allora ignoravo l’esistenza mi ha permesso di rendermi conto che il “fanciullino” che viveva dentro di me, non mi aveva mai lasciata e da allora in poi ho deciso che mi sarei servita di quella parte “infantile” per affrontare le situazioni della mia vita dando il giusto peso alle cose, ma con la spontaneità e la leggerezza che deriva da un po’ di sano buon umore.
Ho avuto il mio primo avvicinamento teorico all’AT durante il primo semestre di tirocinio post-laurea partecipando ad un corso introduttivo all’Analisi Transazionale tenuto dalla Dott.ssa Raffaella Leone Guglielmotti; ho poi approfondito da sola per alcuni anni il mio interesse per questa teoria e, sicura della mia decisione, ho scelto di cominciare il mio percorso di Specializzazione presso l’istituto Auximon di Roma dove, oltre ad incontrare di nuovo Raffaella grande donna e professionista, ma soprattutto persona carismatica e determinante per la mia formazione e la mia crescita, ho conseguito il titolo nazionale di Psicoterapeuta specializzata in Analisi Transazionale.
Negli anni l’AT, che tanto è stata importante per me durante la terapia personale, ha risposto esattamente a ciò che cercavo e credevo potesse essere importante anche per i miei pazienti: un approccio dotato di struttura, contenuto e metodologia, che risultasse chiaro nella sua completezza. Pur essendo una persona entusiasta della vita, negli anni universitari mi ero convinta che quello “entusiastico” non fosse il temperamento “adatto” ad un terapeuta. Durante il percorso specialistico mi sono scontrata con questa mia visione del terapeuta “cupo specchio del dolore altrui” e grazie all’incontro con persone spontanee, serene e solari, i miei didatti, ho potuto integrare non solo le esperienze fatte fino ad allora, ma anche le relazioni costruttive con le persone che ho incontrato, conosciuto e imparato ad apprezzare, durante la mia formazione dandomi finalmente il permesso di esternare quelle qualità che più si addicevano al terapeuta che sentivo di essere.
Dopo due anni di sedute individuali e l’ingresso nella scuola di specializzazione, ho iniziato la terapia di gruppo, come previsto dalla mia scuola. Grazie alla crescita personale nel setting di gruppo ho riconosciuto e incastrato “gli ultimi pezzi del mio puzzle” ed ho potuto concludere la mia terapia contemporaneamente alla scuola di specializzazione.
Ciò che oggi faccio è cercare di essere per i miei pazienti la lucina nel tunnel… quel fascio di luce rassicurante che accompagna chi ha bisogno di guardare in modo diverso intorno a sé.
aree di competenza
Il primo passo non ti porta dove vuoi, ma ti toglie da dove sei.
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