È una fase che passerà quando sarà un po' più grande?

Buongiorno, ho 27 anni e sono mamma di uno splendido bimbo di quasi 4. Il padre mi ha lasciata quando il bimbo aveva 8 mesi, e da allora è sempre stato poco presente. Abbiamo sempre vissuto nella casa dei nonni. Io purtroppo ho affrontato un periodo di depressione durante il suo primo anno e mezzo di vita. Ho sempre lavorato e quindi sono sempre stata tutto il giorno fuori casa. Mia madre ha sempre tenuto il bambino e si è sostituita alla mia figura. Da un anno ho un nuovo compagno con il quale ora convivo. Premetto che il mio bimbo è stato molto coccolato ma anche molto viziato dalla nonna. Ogni volta che provo a insegnargli qualcosa e dargli qualche regola, mi sento ammonire e criticare da lei, che mi interrompe e consola il bambino. All'asilo non lo abbiamo mandato perché lei non voleva, ci è andato due giorni e ha sempre pianto, io non potevo stare a casa da lavoro tutte le mattine per portarlo e stare lì con lui e lei non ha mai voluto farlo. Io purtroppo essendo sola, senza appoggio del padre, e dovendo stare in casa dei miei (sottolineo che nel frattempo li ho sempre aiutati moltissimo economicamente e che loro mi hanno sempre pregata di stare lì e cacciata allo stesso tempo come se avessi fatto qualcosa di male a qualcuno) mi sono trovata a stare zitta, non replicare, anche perché essendo lei molto possessiva, orgogliosa e rigida (con me) si arrivava solamente a litigare pesantemente, e mi veniva detto che sono io il problema. Io ho sempre amato mio figlio ma non mi è mai stato permesso di fare “la mamma“; sicuramente io ho sbagliato tutto, dovevo andarmene di casa subito e metterlo all'asilo, ma avevo 23 anni, ero sola e confusa. Anziché venire aiutata io, lei ha protetto mio figlio, giustamente ma forse eccessivamente. Sono sempre stata a casa con i miei e mio figlio, uscivo solamente una sera a settimana quando lui ormai dormiva per svagarmi un po'. Da quando ci siamo trasferiti (aprile), lui non vuole più venire a casa con me la sera quando vado a prenderlo dalla nonna. Lei prova a convincerlo ma senza essere davvero convinta neanche lei, e dice che mi devo riconquistare mio figlio perché ho preferito il mio compagno e una nuova casa. Insomma, mi sta facendo pesare il fatto che io voglia vivere e crescere mio figlio come mi pare. Io finora ho sempre mollato e lasciato dormire lì il bimbo. Per quanto riguarda il mio compagno, è un pochino più severo di me, ma sa che oltre non può andare. Sta facendo di tutto per andare d'accordo col bimbo anche se non condivide il modo in cui lo stiamo viziando e spesso mi fa notare che stiamo sbagliando. Tuttavia, lui è dalla mia parte e vuole aiutarmi e so che mi ama davvero. Ha visto la mia disperazione in questa cosa e mi è stato accanto. Mio figlio non vuole mai essere ripreso su nulla, per convincerlo a stare con me la sera devo promettergli mari e monti ed anche se lo portiamo in capo al mondo alla fine chiede della nonna. Dice che non gli piaccio né io, né la casa, né il mio ragazzo. Se mai capita che la nonna lo riprenda seriamente, però, lui chiede di me. Insomma, ha capito come gira, ma io nel frattempo soffro. Sul padre non serve contarci, lo vede due volte al mese e ovviamente suo figlio lo fa abbastanza controvoglia in quanto non è mai stato parte di nulla e non cambierà mai. Tutta la forza di affrontare questa situazione devo averla io, ma non è semplice, mi sento rinfacciare tutto ogni giorno, mia madre mi ha persino detto che se posso permettermi di andare a lavorare è grazie a lei. Scusate per il papiro, vorrei solamente spiegarmi il meglio possibile e cercare di capire come riavvicinare a me mio figlio, anche perché noi ci amiamo e stiamo molto bene insieme, e non ho nessuna intenzione di perderlo. Ho sbagliato così tanto? Devo rinunciare per forza alla vita che vorrei perché comporta un cambiamento importante anche per lui? Cosa devo cambiare? È una fase che passerà quando sarà un po' più grande? Io mi sento una ragazza normalissima e quello che vorrei è solamente una famiglia unita in cui potermi esprimere liberamente con mio figlio, con gioia e tranquillità. Grazie infinite

Cara Chiara, lei ha tutto il diritto di vivere la vita che desidera e la decisione di uscire dalla casa dei suoi genitori, per quanto difficile e dolorosa, e' stata sicuramente un passo molto importante e significativo per lei e per la sua famiglia. Tutti i cambiamenti destabilizzano in un primo momento, ma questo non significa che debbano portare danni o che influiscano negativamente sulla vita di suo figlio.

Avere uno spazio per se’, ristabilire confini e ruoli rispetto ai nonni e’ importante sia per lei che per il piccolo.

Il bimbo d'altronde, come riconosce anche lei, “ha capito come gira”, quindi e’ normale che voglia mantenere tutti questi privilegi, chi non lo farebbe al suo posto, ma a volte troppi privilegi possono trasformare i bambini in “piccoli tiranni”.

Non cada nel tranello del “senso di colpa”. Amore, confini ben definiti, regole, coerenza e chiarezza dei ruoli sono elementi fondamentali per la crescita  di un figlio. Ma la cosa piu’ importante per ogni bambino e’ avere una mamma soddisfatta della propria vita, una mamma che lotta per il proprio figlio, ma anche per se stessa. I nonni devono fare i nonni, anche se questo puo’ implicare una fase iniziale di dolore o di risentimento per questa ridefinizione. Lei e’ la madre e nessuno potrà mai prendere il suo posto, quindi desiderare qualcosa di diverso per lei e per il suo bambino non la rende una figlia ingrata verso i suoi genitori che tanto l’hanno aiutata o una cattiva madre verso suo figlio, ma una donna coraggiosa e questo puo’ essere un grande insegnamento per il suo bambino.

 Secondo un grande medico e psicoanalista come Donald Winnicott un bimbo non ha bisogno di mamme buone o perfette, ma di “madri sufficientemente buone” e la lascio sempre con una frase di Winnicott dedicata proprio alle mamme:

“Accadrà spesso che persone sconsiderate cerchino di insegnarvi come fare le cose che voi siete in grado di fare meglio di quanto chiunque possa mai insegnarvi. È mia opinione che non ci sia bisogno di dire alle madri che cosa devono fare o come devono essere. Ciò che possiamo fare è non interferire.”

Un caro saluto