Pensieri suicidi e depressione
Da ormai 2 anni, in concomitanza con il mio spostamento da Roma a Milano per motivi di lavoro, soffro di attacchi di panico ed ultimamente sono arrivato perfino a pensare al suicidio. La lontananza da casa e la situazione economica insostenibile provocano un notevole stress psicologico che spesso sfogo in autolesionismo. Sono consapevole di essere depresso, però mi riesce difficile parlarne con chi mi sta vicino e non so come affrontare questa situazione. Ho paura che a causa di ciò possa perdere il lavoro. Vorrei un aiuto su come agire anche per ottenere un certificato che attesti questa situazione e magari ottenere un trasferimento a casa dato che lavoro nel settore pubblico.
Gentile utente,
La ringrazio per aver avuto il coraggio di condividere la sua situazione; parlare delle proprie difficoltà, soprattutto quando si tratta di pensieri suicidi e autolesionismo, richiede una grande forza interiore. Comprendo quanto possa essere difficile vivere lontano da casa, gestire lo stress legato al lavoro e alle condizioni economiche, soprattutto in un momento di vulnerabilità emotiva come quello che sta attraversando.
È importante che lei sappia che non è solo e che esistono percorsi e supporti disponibili per aiutarla a superare questo momento difficile. Il primo passo verso la guarigione è riconoscere il bisogno di aiuto, come ha fatto scrivendo qui.
Data la gravità dei sintomi che descrive, inclusi gli attacchi di panico, l'autolesionismo e i pensieri suicidi, le consiglierei vivamente di cercare immediatamente il supporto di un professionista della salute mentale. Un psichiatra o uno psicoterapeuta può offrirle un ambiente sicuro e confidenziale dove esplorare i suoi sentimenti e iniziare un percorso di cura personalizzato. La terapia può includere sia il supporto psicologico sia, se necessario, un trattamento farmacologico per aiutarla a gestire meglio i sintomi della depressione e degli attacchi di panico.
Per quanto riguarda il certificato medico che attesti la sua condizione, questo può essere rilasciato dallo psichiatra che la segue, dopo una valutazione adeguata. Tale documento potrebbe supportarla nelle procedure burocratiche necessarie per un eventuale trasferimento più vicino a casa, qualora questo contribuisca al suo benessere.
Inoltre, vorrei incoraggiarla a considerare il dialogo con le persone a lei vicine, nonostante le difficoltà nel farlo. A volte, condividere i propri problemi con amici fidati o familiari può alleggerire il peso emotivo e offrire un ulteriore livello di supporto.
Le ricordo inoltre l'importanza di contattare linee di aiuto in caso di emergenza o quando si sente sopraffatto dai pensieri negativi. In Italia, il Telefono Amico (www.telefonoamico.it) e il Servizio per la Prevenzione del Suicidio (Samaritans - www.samaritansonlus.org) offrono ascolto e supporto.
Mi auguro che queste informazioni possano esserle di aiuto e che riesca a trovare il sostegno necessario per superare questo periodo difficile. Ricordi che chiedere aiuto è un segno di forza, non di debolezza.
Cordiali saluti,
Federico Baranzini
Psichiatra e Psicoterapeuta a Milano