Dott. Filippo Bresciani

Con il termine “Psicoanalisi Libera”, il Dott. Bichisecchi₁ intende evidenziare il contributo di quella parte della psicologia che possiamo definire conoscitiva: un indirizzo che non ha schemi prefissati né una teoria organizzata e definita capace di offrire una descrizione oggettiva e conclusiva della psiche rispetto alla relazione con la persona. Tale visione non si realizza in una scienza ben definita ma in un’arte ermeneutica: si stempera in un continuo e inesauribile lavoro d’interpretazione attraverso un’incessante apertura alla relazione con il paziente.

L’espressione mentale di ogni essere umano è una realtà unica e per poterla cogliere è importante osservarla per come si mostra, libera dallo sguardo scientifico che cerca l’unità nella complessità, libera da un futuro già scritto (come quello della cura, del buon funzionamento, del benessere o della felicità).

Come sappiamo viviamo in una società che ci ha abituato ad ottenere rapidamente ciò che vogliamo e questo vale anche per la cura della mente. Oggi con i farmaci o con terapie brevi si promettono risultati quasi istantanei. Nell’epoca del consumismo è comprensibile privilegiare prodotti pronti per l’uso, soluzioni rapide con cui ottenere soddisfazioni immediate senza troppo dispendio di energie e denaro.

La psicoanalisi libera invece è un’approccio tra quelli che sa di non poter comprendere la mente umana appieno. Non potendo supporre cosa accade veramente nella mente di ogni persona, si pone come obiettivo la conoscenza dell’essere umano che ha di fronte. Fromm nel suo libro “Fuga dalla libertà”₂ aveva colto già l’aspetto della mente umana che cerca fortemente la libertà ma che allo stesso tempo ne ha una grande paura. Essere liberi significa prendere delle decisioni in autonomia e questo spaventa. Durante le sedute la persona non è spinta verso una direzione ma è lasciata libera di esprimersi secondo i suoi tempi e i suoi ritmi naturali.

In una società frenetica permettersi la lentezza appare come un errore, come inefficienza e si può pensare che non ne valga la pena. Recenti ricerche in campo neuroscientifico mostrano che il nostro cervello è geneticamente organizzato per svilupparsi lentamente e che un’attività troppo rapida comporta ragionamenti e comportamenti errati, mentre sviluppare risposte complesse e adattive richiede tempo (Maffei, Elogio della lentezza)₃.

Il lavoro dello “psicologo libero” consiste nel formare le condizioni affinché realtà mentali sconosciute si mostrino in rapporto ai naturali tempi espressivi e di elaborazione della persona. Questo tipo di psicologo non ha saperi da offrire ai suoi analizzandi piuttosto nel lavoro nella stanza di analisi cerca di far emergere ciò che di più naturale e più puro esiste all’interno della persona.

Questo sguardo non ha come obiettivo primario l’annullamento del dolore e della sofferenza ma il suo intento è di conoscere quel dolore e quella sofferenza.
Attraverso un’accurata conoscenza di sé è possibile ottenere un profondo, reale e duraturo equilibrio interiore.

Formazione analitica: dal 2017 svolgo un percorso di analisi dal Dottor Bichisecchi, psicoanalista e allievo di D. Meltzer che a sua volta si è formato con Melanie Klein e Salomon Resnik. Partecipo a supervisioni di casi clinici di gruppo a Pisa presso l’Associazione Psicoanalisti Pisa.

​Lavoro: oltre al lavoro come Psicologo attualmente sono Docente di Sostegno in due scuole paritarie di Livorno.