Psicologo, Psicoterapeuta, criminologa, psicologa dello sport,neuropsicologa
Noto che il mio bambino di 6 anni fa fatica a concentrarsi.
Salve, ho un bellissimo bambino di 6 anni che frequenta il secondo anno di scuola elementare. Noto che fa fatica a concentrarsi. Lo noto a casa, quando per esempio guardiamo tutti insieme un documentario. Lui continua ad fare domande o affermazioni che riguardano tutt'altro. La sua mente vaga... Sorprattutto lo noto durante gli allenamenti di Rugby. Mentre tutti i suoi coetanei seguono le istruzioni degli allenatori, lui è immerso in tutt'altri pensieri o attività. Le maestre a scuola non ci hanno mai comunicato alcuna preoccupazione in merito al livello di attenzione o al comportamento del bambino, né riguardo al suo rendimento. Però lui spesso torna da scuola nervoso. Inoltre continua ad avere difficoltà nella scrittura e nella lettura, attività che detesta. Devo aggiungere che frequenta una scuola britannica, all'estero, e che io, oltre a non avere dimistichezza con i programmi scolastici, trovo difficile comunicare in maniera diretta e aperta con le insegnanti. La mia preoccupazione è che eventuali problematiche non mi vengano comunicate e che quindi io non abbia modo di intervenire per aiutare mio figlio a superarle. In generale è un bambino affettuoso e solare, ma anche molto insicuro. Non ama il confronto e vuole vincere a tutti i costi, anche barando o cambiando le regole a suo piacimento. E estremamente impaziente (fino ad avere degli scatti d'ira non indifferenti) e fa fatica ad accettare situazioni nuove. Generalmente non ha problemi a socializzare ma credo che la sua irruenza e il suo voler vincere a tutti i costi comprometta la qualità dei rapporti che crea. Forse per questo, a distanza di quasi due anni, non ha ancora trovato dei veri amici nel nuovo paese e sente tanto la mancanza degli amici italiani, con i quali era cresciuto e che gli vogliono bene a prescindere. Inoltre, poiché si confronta continuamente con la sorella più grande, credo gli pesi il fatto che lei invece abbia stretto delle belle amicizie. Aggiungo anche che sia io che il papà ci siamo accorti di aver aveto poca pazienza nei primi anni, presi dallo stress della vita lavorativa. E credo che l'insicurezza del bambino sia docuta a questo, al fatto che a furia di rimproveri si sentisse inadeguato. Il nostro atteggiamento è cambiato ma c'è ancora tanto da fare. Grazie in anticipo per i vostri consigli. Cordialmente
Buona sera
Cara mamma lei ha colto dei comportamenti di suo figlio che sono un piccolo campanello di allarme prima da quanto tempo vi siete trasferiti , per un bimbo e difficile adeguarsi ad una città nuova , la lingua, le regole, il modo di vivere, cerchi di fargli vedere dei cartoni non un documentario chieda aiuto ad un insegnante che segua il bimbo a casa nei compiti e anche lei cosi può comunicare meglio per il piccolo fare i compiti con lui, il confronto con la sorella non lo evidenzi ma semplicemente gli dica che sono diversi ed ognuno con le proprie capacità, faccia in modo che quando siete tutti a casa fate qualcosa che piaccia a tutti per stemperare lo stress .
Spero di esserle stata di aiuto