Centro Synesis® Psicologia

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Centro di consulenza Psicologica, Psicoterapia e ipnosi clinica

Per me la morte non è più un tabù, la trovo normale.

Ho vissuto una serie di lutti, quasi a cascata, ora ho interiorizzato la morte, come un fatto del tutto normale a cui assistere, trovo normale che la gente muore, trovo altrettanto difficile provare empatia per chi è morto e per chi rimane.
Mi sembra normale che non tutti debbano vivere e che qualcuno possa morire.
Non sto dicendo che intendo negare il diritto alla vita, per me rimane inalienabile, tuttavia sto dicendo che per gli equilibri che si sono creati in questo paese, c'è chi fa di tutto per salvare vite, per gli altri, senza chiedere nulla in cambio, poi negli ospedali arrivano gli incompetenti, i raccomandati e gli incapaci, di conseguenza per paradosso, chi ha fatto di tutto per il diritto alla vita, di vita perde la propria, come è successo alle persone che mi sono venute a mancare.
Non vi chiedo di immedesimarmi in me, quanto meno vi auguro di provare ciò che da anni sto provando io. Il mio senso di morale resta intatto? Eccessivo o difettoso?
Non mi importa cosa pensate di me oggi, dopo ciò che ho scritto. L'esperienza mi insegna che nonostante le vostre vite perfette, i bei sorrisi, i vostri fantocci e valori propinati dalle vostre famigliole "mulino bianco" o non… domani morirete. Se non morirete domani, morirete oggi, non sarò certo io a pagarvi il funerale o a rimpiangervi.
Grazie in anticipo per le risposte (anche per quelle scortesi).
Saluti

Buongiorno Stefano,

ognuno vive il dolore in maniera diversa. Il lutto e il confronto con il tema della morte sono tra le sfere più intime e personali di ognuno di noi. Capita che spesso quando diventa difficile da sopportare ci può rendere in qualche modo indifferenti. Nonostante questa mancanza di empatia che esprime, emerge molta rabbia nelle ultime righe del suo scritto.

Ogni perdita, ci fa fare i conti con una parte di noi, con il nostro dolore, con la mancanza e a volte, come mi sembra di capire sia il suo caso, con l’ingiustizia. Elaborare tutto ciò, richiede tempo; si deve affrontare un lungo cammino. Si prenda il tempo che le serve, parli al suo dolore e gli permetta di esprimersi. Con un percorso psicologico può affrontare questi temi senza timore di alcun giudizio.

 

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