Centro Synesis® Psicologia

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Ansia del futuro?

Ho quasi 20 anni ed è da quasi un anno che convivo con una strana ansia dentro di me che non riesco ad allontanare. Sono sempre stata una ragazza con molte insicurezze, ma ho sempre cercato di lavorare su me stessa e fortificarmi. Posso dire di esserci riuscita, finchè non termina la scuola. L'ultimo anno di liceo l'ho vissuto con il pensiero di finire la scuola il prima possibile. Non avevo piú voglia di studiare perchè percepivo una fretta da parte dei professori e dal malessere generale della classe e rimandavo sempre lo studio, arrivando a studiare sempre il giorno prima dell'interrogazione. L'unico mio pensiero era diplomarmi, rilassarmi un po' durante l'estate e poi andare all'universitá. Detto ciò, sono riuscita a diplomarmi con un ottimo voto e durante questo periodo ho rotto con alcune amicizie di lunga data che da un po' consideravo "nocive", coltivandone delle nuove che tutt'ora frequento. Trascorso il periodo estivo, mi iscrivo all'università, decido di tentare con una facoltà difficile di cui non ho nemmeno le basi, è stata una scelta abbastanza imprevedibile e istintiva. Così dopo soli due settimane mi faccio prendere dalla paura di non farcela e mollo tutto. Mi iscrivo così alla facoltá più vicina al mio percorso di studi al liceo, le lingue, ma anche lì avverto come se fosse un blocco, una paura del futuro. Mi guardavo intorno nelle aule, guardavo i ragazzi attenti alla lezione e mi chiedevo cosa ci facesseri lì, era come se mi proiettassi già nel futuro, ma un futuro fatto di precariato e disoccupazione. Con questa ansia dentro di me non riuscivo nemmeno a studiare, aprivo il libro e mi dicevo che non sarei mai riuscita a ricordarmi tutte quelle cose. Non era nemmeno giunto novembre che giá avevo mollato due corsi di laurea. A quel punto capii che dovevo concedermi una pausa e darmi un po' di tempo per pensare. Mi sono dedicata a prendermi la patente, mi sono iscritta a un corso di lingua per prendermi una certificazione di alto livello in inglese e contemporaneamente faccio doposcuola a dei bambini. Insomma, ho cercato di occuparmi in qualche modo perchè solo il pensiero di stare in casa a non far nulla era un altro motivo di ansia. Eppure, ancora adesso non riesco a non smettere di pensare a questo futuro che mi opprime, certe volte non riesco nemmeno a controllarmi, è come se i miei stessi pensieri prendessero il controllo su di me e l'ansia non se ne va. Il mese scorso ho avuto una crisi così forte che ho deciso di parlarne con i miei e pian piano mi sono calmata, però adesso vorrei cercare in qualche modo di togliere quest'ansia da me che non mi fa vivere serenamente, mi inquieta, e spesso sono triste e non riesco ad apprezzare niente, è come se mi propendesse verso qualcosa che neanche io so. Vorrei davvero tornare in me e cacciare via questa ansia e questa tristezza, vorrei essere più spensierata perchè davvero non ho motivi per non esserlo, e vorrei sorridere ed essere felice davvero. Non capisco cosa mi manca e perchè mi preoccupo così tanto del futuro. Certo, probabilmente come me quasi tutti i ragazzi sono preoccupati, penso sia una "prerogativa" di questa età fatta di incertezze, ma io vorrei solo non prenderla così male e non sentirmi così bloccata, vorrei davvero mettermi in gioco e metterci sempre la testa in quello che faccio. Dico così perchè è da tempo ormai che mi sento con la testa tra le nuvole, ho la testa su un altro pianeta e spesso è come se non fossi davvero qui presente. È tutto così confuso e io vorrei riuscire a uscire fuori da questo disagio.

Gentile Sofia,

ha descritto un quadro molto preciso di come si sente e di quello che sta provando in questo periodo, e ha riconosciuto, giustamente, che le emozioni e gli stati d’animo che la caratterizzano potrebbero essere ricondotti ad uno stato di ansia. Dalle sue parole emerge un tema particolare che sembra essere considerato da lei alla base di quello che più la preoccupa, ossia l’incertezza del futuro. Essendo lei molto giovane, e considerando il periodo storico, sociale ed economico in cui ci troviamo, è possibile, come lei stessa afferma, che tanti giovani siano afflitti dalle medesime preoccupazioni. Riguardo all’interruzione dei due corsi di studio di cui ha parlato penso che lei abbia fatto bene a prendersi di conseguenza del tempo per capire quello che veramente potrebbe interessarla, senza considerare solo criteri quali il grado di difficoltà della facoltà o la vicinanza tematica con quanto ha studiato alla scuola superiore. Nel suo racconto intravedo inoltre diverse risorse personali, che è riuscita a mettere in atto e che le hanno permesso di intraprendere attività importanti e costruttive e di sfruttare il tempo che aveva a disposizione. Ritengo che possa essere molto importante l’aver comunicato ai suoi genitori il suo stato d’animo, il solo fatto di comunicare le nostre emozioni agli altri ci permette di alleviare il peso che hanno su di noi. Capisco bene il suo desiderio di “cacciar via” questa sua ansia, ma non sempre l’ansia va allontanata bruscamente, a volte va accolta, ascoltata per capire se ci sta comunicando qualcosa. Potrebbe essere utile provare a confrontarsi con dei coetanei per capire se anche loro condividono le sue stesse preoccupazioni e, nel caso, come riescano a non farsi sopraffare da esse. Potrebbe concedersi del tempo per ragionare su questi temi, per condividere con persone fidate e per esplorare qualcosa che veramente potrebbe interessarle a livello professionale. Non escluda di considerare l’opzione di rivolgersi ad un professionista che la aiuti a esplorale un po’ più a fondo, così che possiate insieme trovare una strada da percorrere allentando la confusione e imparando a gestire l’incertezza.

Un saluto

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