Centro Synesis® Psicologia

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Come poter uscire dall'ombra che i miei genitori hanno creato?

Salve a tutti, grazie del tempo che vorrete dedicarmi. Ho 23 anni, non ho amici, e le uniche persone con cui posso parlare, sembrano non accorgersi nemmeno che esista. Parlo dei miei genitori, purtroppo. Ho anche una sorella, ma con lei sono riuscita a chiudere il rapporto dopo aver sopportato abbastanza i suoi abusi. È molto difficile spiegare tutta la mia situazione qui, scrivendo, ma è l'unica cosa che posso fare.
Mia sorella è la figlia perfetta: lavora nell'amato studio di nostro padre, è fidanzata, sta per avere un bambino, e si sta trasferendo nella casa accanto. Io, invece, mi sono sempre sentita un pò come la pecora nera della famiglia:finiti gli studi ho mollato la professione per cui studiavo perchè non ne ero felice, non avendo amici non esco mai di casa e non ho il ragazzo, ho iniziato a lavorare anch'io con mio padre ma non sono stimolata neanche un pò, anche perchè non mi paga se deve dare dei soldi a mia sorella.
A proposito di lei, mi ha sempre trattato male, mi ha sempre detto "tanto tu rimarrai sempre da sola", ha sempre preteso che io facessi tutto per lei. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, è stata quando ha iniziato a menare il mio cane, e se cercavo di intervenire si metteva ad un palmo da me e gridava "stai zitta! Stai zitta!" Anche il suo ragazzo l'ha preso a calci, io sono esplosa e le ho detto delle cose davvero brutte, ma sono servite a non doverla subire più. Dico subire, perchè i miei se lei mi diceva qualcosa di brutto, mi dicevano di non risponderle, anzi, mi dicevano "piuttosto sbatti la testa al muro, ma non ti vogliamo sentire".
Se non sto in ufficio, sono a casa. Mia madre quando chiama qualcuno e chiede "come stanno le ragazze?" lei parla solo di mia sorella. Se cucino e pulisco casa, lo faccio male. Se non lo faccio, non ho mai voglia di fare nulla. Se esco con mia madre, lei passa il tempo a dire "andiamo là che voglio prendere questo a tua sorella, che dici questo le piace? Tua sorella ha fatto questo, tua sorella ha fatto quello". Non l'ho mai sentita dire di no a mia sorella. Mai. Mio padre si venderebbe tutto pur di darle tutti i soldi che vuole.
Perchè il titolo è così? Ecco. Non voglio più essere un soprammobile, voglio fare qualcosa. Il mio sogno è di andare in Giappone e ad aprile lo realizzerò, ma vorrei anche andare a viverci. I miei sanno bene quanto io ami quel posto. Quando ne parlo con loro, non rispondono se non con dei "suoni" o dei cenni della testa. Oggi a cena mia madre ha detto che sono una delusione per loro, perchè voglio andare via di casa. Le ho spiegato che non voglio chiudere i rapporti con loro, voglio solo fare qualcosa per me e rendere la mia vita più felice. Non hanno sentito ragioni. Mi permettno di andare in vacanza lì, ma solo una volta e solo per 10 giorni. Mi hanno fatto sentire anche peggio, perchè poi hanno iniziato, come di consueto, a smontare tutti i sogni che avevo, rendendomi un accumulo di insicurezze.Ho anche sofferto di gastrite con conseguente insonnia per tre mesi, nei quali sono dimagrita tantissimo, ma ai miei non è importato nulla. Mi hanno comprato dell'enterogermina e mi hanno detto di farmi passare tutto con quello. Sono dovuta andare da sola, quasi di nascosto, da un gastroenterologo e alla domanda "hai problemi di stress in famiglia?" sono scoppiata a piangere. Ho davvero bisogno di aiuto. Vorrei che qualcuno dicesse ai miei che non è normale comportarsi così e dire certe cose. Non riesco ad essere felice qui, e non riesco più a vivere così. Non voglio passare la mia vita così, ma non riesco ad uscire da qui. Non ho più le forze. Ci sono talmente tante altre cose che vorrei dirvi, ma per ora spero solo in una risposta.

Buongiorno Marika,

le insicurezze di cui parla sono assolutamente comprensibili alla luce di come ha percepito assenti i suoi genitori da un punto di vista affettivo. La relazione genitori-figli è un elemento fondamentale per nutrire la propria autostima, e se questa risulta composta principalmente da critiche può essere molto difficile sviluppare un’immagine di sé positiva. La buona notizia è che la percezione di sé è modificabile, le consiglio di rivolgersi a uno psicologo, che saprà indicarle certamente un percorso adatto alla sua situazione e che, ci metto la mano sul fuoco, potrà darle grandissime soddisfazioni.

Si ricordi anche che ha 23 anni, è un’adulta e di conseguenza può discutere coi suoi genitori apertamente riguardo ai suoi progetti di vita, e non è per forza necessaria la loro piena approvazione per perseguirla.

Inoltre mi sento di darle un ulteriore spunto: descrive sua sorella come “la figlia perfetta” a cui poi contrappone se stessa come “una delusione”. Ebbene, diffidi sempre da questo tipo di percezioni così “tutto-o-nulla”; ogni persona (come ogni cosa) ha pregi e difetti, aspetti positivi e negativi, virtù e vizi e, di conseguenza, una visione così idealizzata (nel caso di sua sorella) o così svalutante (nei suoi confronti) contiene di certo qualche criticità, che non può corrisponde alla realtà delle cose.

Con i miei più cari saluti

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