Centro di consulenza Psicologica, Psicoterapia e ipnosi clinica
Fatica di vivere
Mi chiamo Andrea, ho quasi 27 anni e vivo ancora con i miei genitori.
Da circa dieci anni convivo tutti i giorni con una costante sofferenza interiore.
Mi sento stanco, senza energie, con un peso enorme dentro di me da portare. È un malessere sfiancante, che mi toglie appunto energia, vitalità, voglia di fare.
Mi sento sempre infelice, insoddisfatto e frustrato di come mi sento e di come sto' vivendo, e di non riuscire a stare meglio.
Io ho una diagnosi di disturbo depressivo di personalità e disturbo d'ansia sociale.
Infatti, oltre ai sintomi depressivi, ho molta paura di relazionarmi con le persone, per timore di essere giudicato negativamente, per apparire male, per fare una brutta figura, e dunque ho molto imbarazzo e vergogna quando mi trovo in contesti sociali. Ciò influenza ogni ambito della mia vita, dalle relazioni con i miei amici alla sfera lavorativa.
La mia vita è un calvario, la vivo solo come una fatica immensa. Io non sto' vivendo, sto' sopravvivendo purtroppo.
E dopo anni di cure farmacologiche, di psicoterapie non andate a buon fine, mi sento davvero impotente, senza speranza. Sono stanco davvero di sentirmi tutti i santi giorni in questo stato. Non riesco a reagire, sembra che non ci sia nulla che possa aiutarmi, e sono piuttosto sconsolato e abbattuto.
Inutile dire che ho anche pensieri suicidi, proprio perché non vedo un futuro sereno per me.
Non so' più cosa pensare, cosa fare, anche perché ho provato diverse cure, farmacologiche e non, ma nessuna ha migliorato la mia salute mentale.
Non ce la faccio più, che senso ha continuare a sopravvivere solo per soffrire e basta?!
Qual è il senso di una continua agonia, di un continuo sopportare ogni singolo momento, di non vedere l'ora di sdraiarmi nel letto e dormire per non sentire più la sofferenza?!
Non trovo più una ragione per vivere, e soprattutto non sento più la forza e la voglia di combattere e lottare ogni giorno contro qualcosa molto più grande di me, di un malessere sfiancante.
Basta... Io sono nato per vivere la vita con un minimo di serenità e non solo per soffrire. E se ciò non mi è dato per dei disturbi mentali i quali non riesco ad affrontare e superare, allora io non accetto più di vivere così male.
Mi scuso per lo sfogo, ma sto' davvero male.
Andrea,
leggo la sua grande e profonda sofferenza, dopo anni di terapie non andate a buon fine, l’impotenza e il desiderio di far finire tutto è comprensibile.
Trovare la cura giusta, così come la terapia e il terapeuta, a volte richiede tempo e richiede tentativi ed errori.
Intravedo però nelle sue parole anche una parte di lei non ancora arresa e questo è indubbiamente importante da riconoscere.
Se la sentirebbe di rimettersi in gioco?
Resto a sua disposizione
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