Come posso aiutare una persona estremamente introversa?
Ciao, sono Sara e scrivo per capirne di più su come posso comportarmi per aiutare il mio ragazzo (20 anni).
È una persona estremamente introversa che ha subito una serie di batoste durante l’infanzia. Ha perso il padre a 6 anni e la figura maschile di riferimento che ha avuto successivamente (lo zio) è morto quando aveva circa 12 anni. Aldilà di questi tasti dolenti che non è mai riuscito ad affrontare eccetto che con me (sono la prima ed unica persona a sapere questa storia oltre la sua famiglia) noto che non riesce in alcun modo ad esprimere qualsiasi sentimento, positivo o negativo che sia. Ha una concezione esageratamente marcata di uomo tutto di un pezzo che non piange e non soffre mai, forse dovuta all’essere diventato troppo presto l’uomo di casa, che lo porta a tenere sempre tutto dentro. Non riesce a lasciarsi andare: quando usciamo in gruppo, che sia il suo gruppo di amici o il mio, non apre letteralmente bocca. È sempre di umore nero, perennemente arrabbiato con il mondo, freddo e più che taciturno, letteralmente muto con chiunque gli stia attorno, amici e familiari compresi. Lo vedo tranquillo e solare solo quando siamo soli io e lui. Vorrei aiutarlo a liberarsi un po’ della corazza, cosa posso fare?
Cara Sara, forse la cosa migliore sarebbe che il suo ragazzo prendesse consapevolezza delle difficoltà che vive e pensasse di intraprendere un percorso, di farsi aiutare ad elaborare le perdite precoci. Ma sappiamo che il processo di consapevolezza è soggettivo, non possiamo instillarlo negli altri... Amorevolmente lei può dargli dei rimandi su quello che vede e che sente e può forse essere un esempio di quello che significa contattare, legittimare ed esprimere le emozioni, che sono il nutrimento di ogni relazione. Ognuno di noi può essere stimolo prezioso per le persone che ama, ma non può forzare l'altro ad essere diverso da com'è.
Dott.ssa Franca Vocaturi