Relazione morbosa in età adolescenziale
Ho 21 anni e circa 7 anni fa alle prime esperienze relazionali mi sono imbattuta in una relazione che si è rivelata essere malsana. Lui era 3 anni più grande di me ed è durata complessivamente 4 anni tra rotture e riprese. Alcune delle cose che succedevano erano che venivo privata della mia libertà (ad esempio di uscire con le mie amiche, che venivano spesso derise e insultate da lui perché pensava che fossero delle cattive compagnie per me) attraverso minacce verbali (più intense tramite i messaggi del cellulare). Per quanto riguarda la violenza fisica è stata presente, non in maniera grave ma quasi mi faceva piacere perché temevo spesso di non essere creduta o che la mia sofferenza venisse sminuita perché non tangibile. nel 2015 ero riuscita a lasciarlo grazie ad uno dei tradimenti da parte mia.
Avevo tendenze autolesive dai 12 anni, ma da quel momento in poi il problema si intensificò notevolmente creando una dipendenza dal procurarmi grosse cicatrici. Anche il mio umore lo ricordo a terra. Alla fine mi sono ripresa pian piano ma ho notato una strana tendenza al volermi impegnare a tutti i costi in un altra relazione. La mia prima fu dopo solo 7 mesi dalla rottura definitiva ma dopo un anno e mezzo iniziai ad avere problemi alimentari e a 2 anni la relazione terminò.
Dopo circa un mese ero già pronta e di nuovo innamorata, ma questa volta del mio attuale ragazzo.
Il mio problema è che le mie tendenze autolesive (sebbene si intensifichino o spariscano a periodi) non sono del tutto passate ed ogni volta che sento una situazione di stress la mia soluzione è quella.
Inoltre da circa 6/7 mesi penso spesso alla mia prima relazione di cui ho parlato. Ho riflettuto sulla sessualità di questa ed ho percepito che non fosse normale nemmeno quella. Ero cosciente dei fatti ma non avevo mai razionalizzato in modo così esplicito che potesse trattarsi di abuso sessuale. Ho percepito all'improvviso come se fosse stato qualcosa che mi metteva a disagio nonostante la mia consensualità. Quello che penso è che attraverso la manipolazione verbale mi spingeva spesso a fare cose specifiche. Un paio di esempi espressi in sintesi e con parole diverse dalle sue: "la mia ex ragazza faceva questa cosa";"dovresti presentarti in un certo modo o mi rifiuto di avere rapporti con te";"nessuna delle persone con cui sono stato aveva problemi sessualmente quindi il problema sei tu". Questa scoperta ha influenzato la mia vita sessuale a causa di flashback ad esempio. Mi causa attacchi d'ansia senza un reale motivo e talvolta ho come una confusione in testa.Come se stessi parlando con il mio ex ragazzo e non con l'attuale. Il mio ragazzo dice che chiaramente dimostro di avere un ossessione nei suoi confronti anche a causa di altri atteggiamenti da parte mia come continuare a cercare foto, ricordi. Ultimamente ho avuto la tendenza a figurarlo instaurando anche una sorta di dialogo.
Premetto di non aver mai consultato uno psicologo. le mie domande sono le seguenti:
-sono perplessa riguardo ai presunti abusi sessuali. La sensazione era più quella di "sentirsi in dovere". Rilasciando un mio chiaro consenso e talvolta anche prendendo l'iniziativa, si può parlare di abuso sessuale?
-i miei atteggiamenti o sintomi mi invalidano? io non riesco a capirlo.
un'altra cosa che mi preoccupa è che ho la tendenza ad attaccarmi e ad affezionarmi subito a chi mi dimostra anche solo un po' di affetto, recentemente sentivo un ragazzo telefonicamente e dopo un mesetto per diverse cause ho dovuto troncare. Solo una banale quasi amicizia (perché in un mese non credo si possa instaurare un legame così forte). Giudico la mia reazione esagerata, tanto da ricadere nuovamente in atti autolesivi. Non è la prima volta che accade per cui:
-dovrei preoccuparmi riguardo al mio rapporto con gli altri?
-Dati i miei sintomi e considerato che gli avvenimenti si collocano intorno i 14/15 anni potrebbe trattarsi di un disturbo post traumatico da stress?
Gentile utente,
nonostante la storia della relazione con il suo ex ragazzo sia stata evidentemente traumatica, non sembra essere l'origine delle sue sofferenze. Parla di tendenze autolesive molto precoci: dai 12 anni. Ammesso che i suoi sintomi attuali siano riconducibili a stress post traumatico, dovrebbe cercare di capire quale/i esperienze più indietro negli anni l'abbiano portata a ciò, ricostruendo la sua storia con una guida valida.
Dice di non essersi mai rivolta a uno psicologo, ma il mio consiglio è quello di farlo al più presto, perché più che chiedersi se deve preoccuparsi delle sue relazioni con gli altri, dovrebbe prendersi prima cura della relazione con se stessa, capire da cosa originino i suoi comportamenti e trovare meccanismi più funzionali per affrontare le difficoltà.
Rispetto alla questione abuso, sicuramente era in una condizione di sudditanza psicologica dal suo ex, tuttavia la sua età - 14 anni compiuti- si colloca già nella fase in cui si può esprimere consenso a un rapporto. Bisognerebbe capire meglio, se non c'era reale coercizione, l'età esatta del suo ex all'epoca dei fatti. Ribadisco però che la cosa più importante da capire sia perché una parte di lei sembra essere portata a non proteggersi da situazioni nocive.
Se desidera chiarimenti, mi contatti attraverso l'apposito modulo. Intanto le faccio molti auguri per il suo percorso.