Odio chi avrebbe dovuto volermi bene...
Salve, sono qui per parlare di una situazione che sta destabilizzando il mio cervello. Ho 23 anni ma addosso ne porto 50 come minimo. Piena di responsabilità sin da piccola tra pulire casa, stare da sola, cucinarmi qualcosa da sola perchè i miei genitori lavoravano, una sorella più grande di 9 anni che nemmeno mi stava dietro. Cresciuta da sola insomma Odio mia sorella, profondamente Non mi hai mai avvicinata, mi picchiava e spaventava sempre, non mi aiutava nemmeno a fare i compiti alle elementari, anzi me ne dava di santa ragione quando non riuscivo a svolgere un esercizio di matematica... raccontavo tutto ai miei genitori ma davanti a loro si mostrava come una santa e negava tutto e loro le credevano sempre fino a quando non l'hanno visto coi loro occhi dopo taaaanto tempo. A distanza di anni, assieme a suo marito, continuano ad offendermi dicendomi che sono una fallita, una bambocciona, che il posto in cui vivo non è casa mia ma dei miei genitori, che non ho un marito, che fin quando non prendo la laurea non valgo nulla, che senza laurea non posso dare nessun consiglio perchè non sono nessuno e via dicendo. In più hanno un figlio che lo scaricano a me, o almeno lo lasciavano a me fin quando, dopo le mille offese, ho deciso di non tenerlo più nemmeno per 30 min visto che mi svegliavo alle 4 del mattino per studiare e dopo le 8 tenevo il loro figlio perchè a detta loro era un mio dovere. Ora se ne occupa solo mia madre, loro nemmeno i genitori sanno fare. Ho deciso di amarmi di più e di allontanare queste persone dalla mia vita definitivamente ma i miei genitori dicono che una sorella non me la toglie nessuno Io ribadisco invece che la parentela di sangue non debba essere tenuta in considerazione se a rimetterci sono il mio cuore, il mio cervello e le mie emozioni. Mi sento in un tunnel senza via di uscita. Attendo la laurea con ansia per trovare lavoro ed andarmene via di casa e pagarmi qualche seduta da uno psicologo. È uno scappare dai problemi, ma in questo momento ho bisogno di una pausa per far respirare la mia testa e capire, con lucidità, cosa fare
Gentile Giovanna, anche se molto giovane, è comprensibile che senta addosso il peso di tutte le angherie subite per anni. Sopravvivere psicologicamente alla deprivazione affettiva comporta una grande fatica, ma lei sembra avere la stoffa per non arrendersi al destino che finora ha conosciuto e resistere. Il progetto di laurearsi, trovare lavoro e allontanarsi da chi le ha fatto del male, non è affatto una fuga, uno scappare dai problemi, ma è un andare avanti per la sua strada e mettere la giusta distanza per la sua salute mentale, da chi non la rispetta come persona. Fintanto che non potrà pagarsi una terapia, potrebbe cercare aiuto presso un consultorio pubblico della sua zona. Le auguro di iniziare prima possibile un percorso per il suo benessere!