Si può tutelare un padre che vede un disagio chiaro in sua figlia?
Salve, scrivo questo messaggio per chiedere un aiuto. Io ed il mio compagno conviviano da 7 anni ormai abbiamo avuto un bimbo. Lui è stato sposato e poi divorziato quando la bimba aveva 2 anni circa. La sua ex inizialmente voleva tornare assieme a lui mentre noi convivevamo già, poi lo attaccava a parole, insomma cambiava spesso idee. La loro storia è terminato a seguito di diversi tradimenti da parte di lei. Successivamente nel corso di questi anni lei ha sempre cercato di mettergli i bastoni tra le ruote ogni giorno mandava messaggi quando la bimba era con noi per infastidire ecc…poi si è iniziata a frequentare con un ragazzo, poi con un altro ancora, parlo di quelli che sappiamo, poi con un altro da cui ha avuto un figlio, poi si è lasciata con questo è nel frattempo si è frequentata con un altro. Poi è tornata di nuovo assieme a questo ragazzo con il quale aveva avuto un figlio per poi lasciarsi nuovamente. Adesso sta con un altro ragazzo da pochissimi mesi e lei fa credere alla bimba che questa sia la sua nuova ennesima famiglia. Ma come si fa? Cosa si può fare? Chiede sempre soldi in più, alla bimba compra abiti usati, mentre lei è sempre tutta bella sistemata, e le dici riferito dalla bimba, che lei la mamma però lavora!! Insomma poi ci sarebbero altri episodi ancora più gravi…ci date un aiuto grazie
Gentile Pia,
gli adulti possono tutelarsi attraverso un buon avvocato e magari un intervento di mediazione familiare, fatta da professionisti formati ed esperti, in una situazione quale quella che descrive, sarebbe auspicabile per tutti. Ci sono centri privati ma anche pubblici dove questi interventi vengono attuati, purtroppo con delle liste d'attesa, ma dal momento che negli anni la situazione non sembra migliorare, forse sarebbe utile mettersi a cercare in questa direzione.
Il punto fondamentale è tutelare i minori. In queste condizioni di instabilità e conflitto i bambini non possono stare bene. Mi sento di indicare una più attenta valutazione delle condizioni di benessere psicologico dei più piccoli che, se non presentano sintomi al momento, purtroppo quasi certamente faranno emergere la sofferenza in futuro. Sarebbe opportuno prevenire ulteriore malessere. Rispetto agli "episodi ancora più gravi" sarebbe opportuno che il padre si rivolgesse a un legale ed eventualmente a una/o psicologa/o in sede privata.
Molti auguri
Dr.ssa Francesca Fontana