psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
Adolescente incontrollabile e autolesionista
Buongiorno, Sono il fratello di un ragazzo 16 enne che da qualche giorno a questa parte ha delle crisi, sia autolesionisti che mentali, che giorno dopo giorno diventano insostenibili. Le crisi a sua detta sono partite da quando ha visto un noto concerto di musica commerciale di cui non faccio il nome per evitare guai legali, ecco da quel concerto in poi mio fratello è diventato sempre più irriconoscibile, irascibile e soprattutto autolesionista sia a livello fisico che mentale che per quanto riguarda l’alcol (che fino a quel concerto non aveva mai bevuto). All’inizio le crisi duravano massimo 1 giorno poi si riprendeva grazie alle nostre rassicurazioni che gli davamo dicendo che era solo una fase passeggera che passerà, ma da questo sabato la crisi sembra non conoscere fine con le rassicurazioni che non funzionano più (nostre e della psicologa la cui terapia non gli ha fatto assolutamente nulla dato che lei si limita a darle degli esercizi generici e non specifici al caso), inoltre ogni giorno anche di notte ripete in continuazione le stesse cose su ciò che si sente (c’è un conflitto interiore fra il lui a cui gli piace la musica alternativa e il lui che sente in continuazione la musica commerciale in testa e dato che non vuole diventare fan della musica commerciale e non riesce a dimenticarsi di quella cosa lo manda su tutte le furie) e non possiamo lasciarlo neanche da solo che lo sorprendiamo a tagliarsi o a bere alcolici. Secondo voi la situazione può essere ancora gestita in autonomia o dobbiamo ricoverarlo? Attendo vostre risposte
Salve,
Credo suo fratello sia proprio stato visto da me qualche seduta. Ho fornito indicazioni chiare ai suoi genitori e anche a suo fratello. In questo momento di scompenso bisogna intervenire in modo farmacologico a mio avviso per poter poi fare un lavoro cognitivo. Al momento il ragazzo non è pronto per una terapia e l' efficacia del trattamento si fa se in primo luogo c'è motivazione e consapevolezza. Ristabiliamo un minimo contatto con la realtà stabile e poi è bene intraprendere con costanza un percorso psicologico. Talvolta può essere utile anche per la famiglia, dato il carico emotivo non indifferente. Un neuropsichiatra infantile potrà indirizzarvi meglio sulle opzioni migliori del caso. Il ricovero non è da escludere se la situazione peggiora.