Dott.ssa Francesca Pieia

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Dott.ssa Francesca Pieia

Psicologa, Psicoterapeuta

Mia figlia di 10 anni vuole vivere dal padre

Salve, sono una ragazza di 32 anni e madre (non per scelta) . La mia storia è un po’ lunga e abbastanza pesante, nel 2010 a soli due mesi dal mio 18º compleanno ho avuto un matrimonio combinato dalla mia matrigna, appena ho compiuto diciott’anni, due mesi dopo ero già sposata con un uomo di 31 anni, che non conoscevo, ne avevo mai frequentato, due anni dopo lui ha iniziato a dire che voleva figli, e in più anche la matrigna mi soggiogava psicologicamente che dovevo avere per forza figli, io purtroppo sono cresciuta con questa matrigna che mi ha maltrattato fino a 18 anni, ho subito cose veramente brutte soprattutto fisicamente. Per la matrigna quindi non è stato difficile per lei spingermi ad avere una gravidanza lei mi aveva sempre in pugno, io non volevo assolutamente avere figli né diventare madre, ma avevo solo 20 anni e mi sono fatta psicologicamente convincere che era sbagliato non fare figli, nel 2014 nacque mia figlia, con un parto naturale che mi ha segnata per sempre, e di cui ora porto i danni sia a livello cervicale e vertebre, sia a livello addominale, danni di cui le cure sono molto costose e non posso permettermi neanche un fisioterapista, né una operazione per migliorare la mia condizione. di seguito abbiamo divorziato nel 2018 c’è stato una affidamento condiviso ma con il collocamento presso di me, l’ho cresciuta fino adesso, ma non sentendomi assolutamente una madre di un figlio voluto da me, ma come se fossi un robot meccanizzato e telecomandato per mandarla a scuola crescerla educarla ecc, E lui è sempre stato di quest’idea che io sono la madre e io la devo crescere educare mandare a scuola, curarla e stare attenta sempre a tutto, così ho fatto perché mi sono sentita obbligata. La mia situazione con il mio compagno attuale non è delle migliori lui ha molti debiti dopo aver chiuso in azienda che è andata male, io ho problemi di salute che mi trascino ancora dal parto, problemi alla cervicale alla schiena, e non posso permettermi nessun tipo di cura. devo cercare un lavoro per potermi pagare le cure. La bambina che ora ha 10 anni non si trova più bene con me e con il mio compagno, sente i problemi, vede come sto messa fisicamente e vuole stare con il padre, e questo è venuto fuori da quando ad aprile di quest’anno il padre le ha proposto di andare a vivere con lui e sua moglie in Spagna in quanto loro vivono là, e avrebbero potuto dargli una vita migliore. Lei ora vuole andare dal padre e me lo chiede da un po’ di mesi, ma lui dice che ora non ha lavoro, e le può dare solo il mantenimento ma che non può abitare da lui perché deve lavorare, e perché lì non ci sono autobus scolastici, e che quindi non gli darebbero mai la bambina i giudici. All’inizio ci eravamo messi d’accordo per parlare con un avvocato e fare una accordo consensuale e chiedere che lei vivesse dal padre. Purtroppo non mi passano il gratuito patrocinio, e quindi io non mi posso permettere di pagare un avvocato, per i problemi economici. Non so con chi posso parlare a chi mi devo rivolgere per mandare la bambina dal padre, un assistente sociale potrebbe aiutare in questo se gli spiego tutta la mia storia e tutto quello che mi è successo? e il fatto che io nonostante siano passati degli anni non mi sento assolutamente madre ? ma solo che sono stata obbligata a crescerla, e lui continua a dire la stessa cosa fino ad oggi ovvero “che io sono la madre e io devo occuparmi dell’educazione e di crescerla” e lui invece dice che deve solo dare i soldi. e io con questo non sono d’accordo perché ho buttato tutti gli anni a essere mamma anche se non lo volevo. E tuttora non mi ci sento, mentre lui vive in Spagna con sua moglie, e non ha nessun tipo di impegno psicofisico verso la figlia tranne il mantenimento economico, ma io con questa situazione non riesco ad andare avanti, non ce la faccio a pagarmi un avvocato per modificare la sentenza e chiedere che lei possa andare a vivere dal padre, a chi mi posso rivolgere assistenti sociali potrebbero aiutare? Vorrei che mia figlia vivesse da lui come continua a chiedere, così che io possa trovarmi un lavoro e prendermi cura della mia salute, che in 10 anni è solo peggiorata.

Buongiorno Anita, sono molto dispiaciuta per la sua esperienza di vita, così complicata ed emotivamente dolorosa. Costruire relazioni buone, soddisfacenti e costruttive avendo vissuto dolorosamente le relazioni fondamentali è enormemente difficile.

Dal punto di vista concreto rivolgersi ai Servizi Sociali potrebbe essere una buona iniziativa, in alcune regioni, ad esempio, esistono realtà come il Centro Relazioni e Famiglie, che offrono gratuitamente consulenze legali, psicologiche, educative e possono aiutarla a indentificare gli aiuti che sono disponibili nel suo caso specifico. Tenga conto che però ci sono molte differenze fra le regioni rispetto all’effettivo accesso e funzionamento dei servizi. Insieme a questo potrebbe essere costruttivo cercare un sostegno per sua figlia, per aiutarla ad elaborare una situazione familiare che può essere a sua volta di sofferenza, nonostante il suo faticoso impegno, ma anche per supportarla nella sua funzione genitoriale.

Credo poi importante rispettare il difficile vissuto di diventare madre senza mai averlo desiderato, una esperienza crudele, che ritengo possa essere cruciale da affrontare in terapia per permetterle di elaborare un evento e anni così complessi e potenzialmente gravemente traumatici.

Ascolto anche il prezioso desiderio di occuparsi di sé, di dedicare le proprie risorse alla propria realizzazione e cura. Spero che possa coltivare con cura questa spinta, che merita di essere nutrita e protetta, per dare una base al suo futuro.

Nel caso desiderasse un confronto per la sua situazione sono a disposizione anche online.

Cordialmente

domande e risposte

Dott.ssaFrancesca Pieia

Psicologa, Psicoterapeuta - Torino

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