Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Frequentazione
Buongiorno, ho avuto una frequentazione con un ragazzo di 45 anni, Asperger, per circa 3 mesi, ed altri 2 di conoscenza (totale 5 mesi). Durante la nostra frequentazione, tutto sembrava scorrere nel migliore dei modi, lui faceva piccoli passi in avanti, senza nessuna pressione da parte mia, prima con un messaggio a settimana, solo per organizzare l'uscita del fine settimana, poi con messaggi e telefonate giornaliere, fino a dormire insieme anche più volte a settimana. Dopo questi mesi, dove non ho avuto nessun sentore che ci fosse qualcosa che non andasse, perché non me l'aveva mai comunicato, né in modo verbale, che non verbale, uscendo anche con i miei amici e tenendomi per mano in tutti i locali, mi dice che non aveva le farfalle nello stomaco e non era stato un crescendo di sentimenti in questi mesi. Inoltre questo suo dietro front è avvenuto anche il giorno dopo il nostro primo rapporto completo, tanto atteso da entrambi. Non riesco a comprendere, non avendo mai avuto a che fare con una persona autistica, se ci sia qualcosa collegato al loro modo differente di pensare rispetto a questo comportamento, per me appunto inspiegabile. Grazie
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL