Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Aiutare fidanzato sospetto depresso
Salve e grazie a chi mi aiuterà. Sono una ragazza di 23 anni e sto col mio ragazzo (di 25) da due anni e mezzo; spero si capirà dalle prossime righe che lo amo davvero tanto. I fatti sono i seguenti: da qualche mese avevamo dei problemi, cioè che da piccole sciocchezze di quotidianità, sentivo che lui se la prendesse troppo, che ci rimuginasse infinito tempo e tutto questo è sfociato poco prima della mia laurea, quando lui ha chiesto a una ragazza della sua compagnia di uscire per un caffè (lui l'ha omesso, lei ha rifiutato e me l'ha detto e lui si è sentito con le spalle al muro); chiaramente ero furiosa e gli ho detto le peggio cose, ho pianto per almeno tre settimane, ma alla fine l'ho perdonato. Passa il tempo, ma le cose sembrano diverse: io ero sempre sul chi va là e lui sembrava che mi trattasse come un vaso di cristallo, insomma alla fine eravamo pieni da questa situazione e lui ha preso la decisione di lasciarmi (fine settembre 2024). Io sono sicura di non aver preso un abbaglio, non sono una crocerossina, lui è un ragazzo meraviglioso, nonostante quanto sopra. Durante quel periodo ci siamo sentiti comunque spesso, io non accettavo la rottura per tutta una serie di motivi, legati al fatto che i comportamenti che ha adottato negli ultimi mesi non erano davvero "suoi". Fatto sta che dopo un paio di settimane mi ha chiesto di riprovarci, io ho tentennato un po' (nonostante fosse quello che volessi), ma dopo l'ho accolto a braccia aperte. Ad oggi, lui è uscito allo scoperto coi suoi genitori, sono anche andata a casa loro, ma ancora non coi suoi amici e non capisco il motivo. Questo però si somma alla situazione che si sta creando, lui credo sia depresso, mi parla del fatto che si sente triste e tremendamente svogliato, e so che lui si confida solo con me. Sono preoccupata, noi ci siamo sempre sostenuti, ma ho paura di non sapere come aiutarlo. Le opzioni che mi sono prospettata sono: 1) tenermi le sue confidenze per me 2) parlarne con sua mamma, che mi aveva chiesto già di provare a convincerlo ad andare da uno psicologo 3) parlarne con un suo amico, con il quale non ho un grande rapporto, ma che so che gli vuole bene e si conoscono da una vita; solo che quest'ultima opzione significherebbe anche rivelargli io che siamo tornati insieme, violare i confini e la privacy del mio ragazzo e rischiare che si allontani da me ancora. Non so che fare, non penso si farebbe del male, però non mi sento di voler sottovalutare la salute mentale della persona che amo.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL