Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Insicurezza?
Buonasera a tutti, e ringrazio anticipatamente chi potrà rispondermi.
Mi presento, mi chiamo Andrea, ho 29 anni e da circa due anni a questa parte mi interrogo su comportamenti che ho adoperato in tutte le relazioni sentimentali che ho avuto in passato. Premessa: caratterialmente sono una persona insicura, tendo sempre ad essere pessimista in tutto ciò che vorrei dire o in tutto ciò che vorrei fare per paura che il mio interlocutore/interlocutrice possa non piacere...sia in ambito sentimentale che nelle amicizie. Ho avuto un'adolescenza non semplice, mi sono sempre sentito inadatto nelle comitive o di peso, più che altro perchè ho da sempre notato che il mio approccio nelle relazioni umane non è mai stato ripagato per come vorrei o per come io me le fossi aspettate, specie per come detto precedentemente, nelle amicizie. Ho cominciato ad avere amici in tarda età ( intorno ai 20 anni ) e prima, ero perennemente a casa, rinchiuso a giocare alla Play e isolandomi dal mondo. La mia famiglia è stata sempre presente, sotto questo punto di vista mi ha aiutato e quel periodo l'ho passato. Dai 20 anni a questa parte però, sembra non riuscire più a tenere care le amicizie, vuoi per incomprensioni, vuoi per stanchezza nel fare sempre le stesse cose. In parole povere, ho avuto tanti amici ma mai amici per davvero, cosa che mi ha portato a cambiare gruppi costantemente, per paure e fisime mentali che probabilmente ho aggravato io. Passando alle relazioni sentimentali, è un completo disastro. Inizialmente offro me stesso al cento per cento, però poi pian piano mi spengo e tendo a scappare al primo vero ostacolo nel rapporto di coppia. Tendo sempre ad accontentare la mia partner sacrificando me stesso, quelli che sono i miei hobby o le mie aspirazioni, nonostante io abbia un lavoro appagante. Per amore di non avete problemi nelle relazioni, tendo sempre a non parlare di qualcosa che possa darmi fastidio, perchè purtroppo non sopporto litigare, e preferisco soffrirne personalmente per amore di fare stare bene la persona che ho al mio fianco. Sono consapevole che non bisogna mettere mai da parte se stesso, ma non capisco perchè, non riesco a mettere in pratica questo concetto. Adesso mi sono lasciato, ho un vero amico che purtroppo studia fuori, e sono rimasto solo in preda alle mie paranoie. La comitiva con cui uscivo non mi appaga, ed ho grande difficoltà nel voltare pagina e nell'allargare i miei rapporti interpersonali con altre persone. Mi sono lasciato ma adesso non sono più sicuro della scelta che ho fatto, potrebbe darsi che è dato dal fatto che sono fondamentalmente solo e no ho nessuna distrazione che possa sopperire a questa mancanza? Oppure è un'insicurezza che parte dalla mia infanzia e dal sentirsi sempre un peso per gli altri? Non so più cosa pensare ma di certo, pecco in autostima...può esserne la causa? Grazie per la pazienza.
Salve Andrea, mi dispiace molto per la situazione ed il disagio che esprime poichè immagino la sofferenza che si possa essere generata. Purtroppo la sua storia passata, dal punto di vista sociale, sembra essere pesantemente condizionata da pensieri negativi e disfunzionali relativi, in parte all'immagine di sè ed, in parte, anche ad una sorta di sfiducia nei confronti del prossimo. Ciò l'ha condotta ad assumere stati emotivi negativi che l'hanno condotta, di conseguenza, verso comportamenti sempre più orientati al ritiro sociale e ciò ha costituito, dunque, l'instaurarsi di nuovi pensieri negativi ed i circolo virtuoso è ripartito, anzi, si è rafforzato.
Dunque sarebbe importante, a mio parere, richiedere un consulto psicologico al fine di ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione riportata, capire da dove si sono generati esplorando, ad esempio, episodi di vita familiare recente e passata, accogliere le sue percezioni di inadeguatezza al fine di creare pensieri maggiormente funzionali rispetto allo scopo che intende perseguire.
Resto a disposizione, anche online
Cordialmente, dott FDL