Dott. Francesco Damiano Logiudice

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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Non riesco a trovare una risposta

Sono un ragazzo di 30anni. Mi sono sempre dato da fare ho sempre lavorato e studiato, a lavoro ho avuto una crescita impressionante, ho molti amici e vivo da solo da più di un anno. Sono al culmine e volevo raccontare la mia storia.
Tutto è iniziato quando facevo molto sport, avevo conosciuto il Crossfit e mi piaceva tantissimo, mi allenavo 3/4 ore al giorno 6 giorni su 7, come un professionista, ero un vero treno, non bevevo alcol, non fumavo, facevo la dieta e mi incazzavo con i miei genitori perché bevevano un po’ troppo. Lei invece era una ragazza che si allenava normalmente, si faceva le canne, viveva da sola, beveva alcol e insomma faceva quello che i ragazzi di quartiere fanno a 25 anni, si godono la vita. Io mi sono innamorato di lei e l’ho sempre accettata per quello che era, ogni tanto fumavo anche io con lei e quante risate mi facevo ridevo come non avevo mai riso con nessuna. Era tutto così semplice. Noi eravamo una coppia che faceva invidia alla gente, gli amici mi dicevano che lei era la ragazza che dovevo sposare, i miei ed i suoi genitori andavano d’accordo e io già immaginavo una vita piena di figli insieme a lei nella nostra casetta. Un bel giorno decidemmo di andare a convivere in affitto, io ero bravo in casa, facevo la spesa, lavavo per terra, lavavo i piatti, pulivo il bagno, lavavo il balcone, cucinavo 9 volte su 10 la aiutavo parecchio. Addirittura quando a cena cucinavo io, dopo cena mi preparavo tutti i giorni il pranzo per andare a lavoro il giorno dopo.
Intanto cercavamo di comprare addirittura casa insieme per costruire la nostra famiglia.
E con le case iniziarono i primi litigi. Io mi innamorai follemente di una villetta, un po’ piccola e un po costosa, ma bellissima ero innamorato follemente di quella casa e lei presa dall’emozione forse che vedeva me molto convinto mi faceva sognare ad occhi aperti, qui mettiamo il tavolo, qui tutte le mensole qui metteremo l’albero di natale. Decidemmo di far vedere la casa ai nostri genitori, entrambi contrari, i miei mi dicevano che secondo loro costava troppo per quanto era piccola ma se ero così innamorato la dovevo prendere e i sbagli le esperienze le dovevo fare da solo. I suoi genitori completamente contrari al 100% così che noemi si ricredette nel comprarla. Iniziammo a litigare per questa casa e la lasciammo perdere. Continuammo a cercare ma ogni casa non era bella come quella per me. I primi litigi che facevamo erano per le case ma poi andò sempre peggio, arrivò il covid e ci trovammo rinchiusi dentro casa dopo appena un mese che convivevamo. Lei nel frattempo aveva smesso di fumare, aveva iniziato ad allenarsi di più e di fare la dieta insieme a me, io al contrario, appena entrato nella mia prima casa, mi sono più rilassato ed ho iniziato a fare tutte le cose che sognavo di fare. Comprare il vino buono, comprare la PlayStation, quando non mi andava di uscire non uscivo, la birretta sul divano, ho iniziato a fumare, insomma mi stavo rilassando e godendo anche io la vita. Cosa che per lei non è mai andata bene.
Mano a mano che i giorni passavano tutti non sapevamo che fare, palestre chiuse, locali chiusi e coprifuoco, iniziammo a litigare ogni giorno. Lei diceva che io in casa non facevo niente, non contribuivo, non le davo attenzioni, giocavo solo alla play per lei, addirittura quando facevamo l’amore io per lei pensavo solo a me stesso, io non la ascoltavo e il suo rimedio diceva che era quello di non parlarmi più, mi sentivo sempre che non ero abbastanza per lei mi sentivo deludente, anche se organizzavo cene a lume di candela e le cucinavo il suo piatto preferito io non ero abbastanza, mi diceva ogni giorno che ero cambiato, eppure io non facevo niente di male, da lì che iniziò la mia discesa.
Ricordo ancora quando ho iniziato un corso a lavoro di 5 settimane, difficilissimo, tutto in inglese, 5 esami in 5 settimane, un inferno. Io le diedi il preavviso che per me sarebbero state 5 settimane difficili e che mi doveva capire, eppure litigavamo ogni giorno perché non le davo abbastanza. Alla fine del corso per festeggiare organizzai una cena, e il giorno dopo programmai una gita in barca a vela.
Niente, non c’è stato verso, io non ero abbastanza per lei, si incazzava mi urlava e mi faceva sentire una nullità. Giorno dopo giorno, litigata dopo litigata, io ero all’estremo, lei era all’estremo, decidemmo di lasciarci. Durò una settimana che lei se ne stette dai suoi genitori ma poi ci mancavamo e tornavamo insieme. Litigavamo ancora tanto e ci rilasciavamo, così per 5 volte, ogni volta dicevo che era l’ultima quando l’ultima arrivò per davvero. Lei se ne andò definitivamente ed io restai in questa casa.
Passò del tempo prima che iniziammo a risentirci, per il suo compleanno, per il Natale, per il capodanno e stavamo entrambi malissimo. Litigavamo ancora per messaggi perché io non le scrivevo e sparivo, sottovalutava che era dovuto al fatto che ci siamo lasciati ma a lei non le stava bene. Decisi quindi di andare da uno psicologo per trovare delle risposte. Non capivo se volevo o non volevo tornare con lei, tantè che decisi che per trovare una risposta ci dovevo riprovare. È così feci. Le feci un regalo, una stupidaggine e le riparai anche la macchina che doveva vendere senza volere niente in cambio. Insomma ognuno ha il proprio modo per esprimere amore.
Io le dicevo che avevo una specie di blocco, ero freddo, rigido il tutto era dovuto al fatto che per me è stato un vero trauma quello di lasciarci.
Durò poco il nostro riavvicinamento.
Litigammo ancora sempre per il solito motivo, io ci volevo andare piano e lei lamentava ancora che non dimostravo o facevo abbastanza, più lei faceva così e più io mi allontanavo e mi chiudevo a riccio. Passavano settimane senza sentirci, mi mancava e la cercavo, le andavo sotto casa e le dicevo che senza di lei stavo male, volevo tornare insieme a lei. Ma lei, litigava e litigava ancora con delle urla assurde, per delle stronzate per me inconcepibili. Andai in montagna con un amico, facevamo trekking, lei lo sapeva, e l’ultimo messaggio ce lo mandammo intorno alle 15, ed io preso dalla montagna tolsi il telefono di torno. Verso ora di cena presi il telefono e dissi, lei si incazza sempre perché non la cerco, ora voglio vedere se mi cerca lei. E infatti lo fece, si, ma per incazzarsi contro di me, di farmi i complimenti per quello che le stavo dimostrando e sparì incazzata. Io cercai di evitare una discussione e quindi le dissi che comunque ho tolto il telefono non perché non volevo sentirla ma perché ero preso dalla montagna. E che comunque la giornata era stata bellissima. lei la mattina dopo era ancora arrabbiata continuò ad insultarmi che non le dimostravo abbastanza e litigammo dinuovo…
Mi allontanai un’altra volta.
Lei mi mancava e dopo 10 giorni che non la sentivo le riscrivevo, ci rinfacciavamo quello che era successo e per farla finita avevamo deciso di fare la pace e di riavvicinarci.
Un giorno stava tornando da Milano in treno, e io mi ero assicurato che avesse il passaggio dalla stazione a casa, che le doveva dare la sua amica con cui era partita. Tutto ok, finché appena arrivata alla stazione mi manda un messaggio e mi dice che la sua amica non la voleva più accompagnare perché avrebbe fatto troppo tardi, io mi incazzai con la sua amica e di corsa la andai a prendere. In macchina io iniziai a fare polemiche sul comportamento sbagliato della sua amica e lei, sempre con il suo fascino dice: se sapevo che dovevi rompere così le palle me ne sarei andata da sola… io umiliato… mi sono alzato di corsa per lei ho fatto tutto di fretta per venirla a prendere non sono nemmeno andato in bagno e questo è il ringraziamento? Iniziammo a litigare di brutto, che non stavo dicendo quello che lei si aspettava ossia ciao noemi come è andata ti sei divertita eccetera, urlò con tutte le sue forze, disse che io pensavo solo a me stesso, scese dalla macchina e se ne andò, spense il telefono e sparì. Sono dovuto tornare indietro da solo e lei a casa con i mezzi.
Litigammo ancora e ci allontanammo.
Facciamo pace, ci mancavamo, ci riavviciniamo, e decidiamo di andare nella famosa gita in barca a vela che era stata rimandata, era andato tutto bene e non stavamo litigando, organizziamo una gita in Abruzzo e viene a dormire da me il giorno prima. La mattina mettemmo la sveglia alle 9 ma nessuno dei due si è alzato, alle 10 lei si alza e dopo 10 minuti mi alzo pure io. Mi ero ricordato che alle 19 dovevo fare il tampone per il green pass e gli dissi se potevamo andare invece che a due ore di macchina, a una meta sempre in Abruzzo ma a un ora di macchina così che non fosse stata un ammazzata, lei cambia subito espressione e dice che deve andare a casa perché doveva far da mangiare al suo gatto. Io accetto e decido di avvantaggiarmi a vestirmi mentre lei andava a casa. Appena arriva a casa iniziano gli insulti, a me non frega niente, a lei è passata la voglia, e insomma iniziammo a litigare. Lei urlò talmente tanto che io misi il telefono in viva voce in salone e io andai i bagno a lavarmi. Ha urlato in continuazione per mezz’ora come una matta e io non la volevo sentire la stavo facendo urlare da sola. Restammo un paio di ore senza sentirci e decisi di andarla a prendere comunque e di cercare una soluzione alla giornata insieme. Andammo a pranzo al lago di nemi e lei continuò a lamentarsi della giornata che non era andata come avevamo programmato. Avevamo anche deciso due giorni prima che se non saremmo più andati in Abruzzo avremmo fatto i bucatini all’amatriciana a casa fatti da me che tanto le piacevano, e che restavamo a casa a guardare film sotto le coperte e a farci le coccole. Insomma un alternava c’era… eppure lei ha voluto litigare talmente tanto intensamente che io ancora non riesco a spiegarmelo. La giornata si concluse con altri rinfacci ed altre offese. E ci allontanammo ancora. Un giorno mi sfogai con lei e le dissi che la odiavo perché mi ha rovinato la vita, perché non mi ha amato veramente per il marco che sono dentro, ma ha amato solo il marco fico che si allena non fuma e non beve. Lei è scoppiata a piangere mi dice che gli sono venuti gli attacchi di panico e che ha preso una lettera di richiamo a lavoro per colpa mia che l’ho fatta piangere. Mi è dispiaciuto tantissimo… mi sono sentito talmente una merda, mi si è strizzato talmente tanto il cuore che le ho chiesto scusa ed ho cercato di essere carino con lei.
Insomma ogni volta è così ed ora sta succedendo di nuovo, ci stiamo risentendo.
Ma quello che lei vuole da una relazione, si lamenta che non lo sta trovando in me. Io sono fermo, gli ho detto torniamo insieme 100 volte, e 100 volte ci siamo scannati a litigare per cose assurde, e lei mi dice che io in un anno non ho fatto niente per riconquistarla, per questo io ci rimango male, mi fermo mi metto da parte non le scrivo per un po’, poi gli riscrivo perché mi manca, e lei si lamenta di nuovo che non ha da me quello che vorrebbe in una relazione, quindi litighiamo di nuovo, io mi allontano di nuovo, e poi la ricerco perché mi manca! E la storia si ripete.
Poi non è vero che non ho fatto niente per lei perché ho fatto parecchie dimostrazioni… tutto come se nulla fosse. E oggi lei si attacca ancora al fatto che sparivo, sparivo si ma perché lei mi faceva i macelli! Sto diventando matto perché io per lei mi sono annullato la vita io non vivo più a me non mi va più di fare niente io è da un anno che voglio solo stare a casa e dormire… lei si allena fa la bella vita i viaggi le feste… e mi sento dire che non faccio abbastanza per lei… io vorrei che le cose fossero diverse vorrei solo che lei mi apprezza per quello che sono e invece mi sono sempre sentito dire che sono cambiato e non sono lo stesso, gli dico che questa cosa a me fa male perché io sono sempre lo stesso di prima ho solamente smesso di allenarmi ed ho iniziato a fumare, mi fa male sentirmelo dire e le sue risposte sono che se dovessi andare da una ragazza in futuro è meglio che mi faccio conoscere per quello che sono fin da subito. Sono più di un anno che non riesco a trovare una risposta, non ci riesco a lasciarla perché l’ho amata davvero tanto l’ho amata con tutto me stesso e mi ha fatto veramente sognare un futuro bellissimo ad occhi aperti ma così non può andare. Vorrei che le cose andassero bene e sto tanto male…

Salve M., mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL