Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Depressione, ansie e solitudine
All'età di quasi 25 anni, nonostante sforzi continui, mi ritrovo una persona molto sola. Il periodo del covid ha sicuramene influito molto generando varie tipologie di ansie. Io non riesco più a stare in casa, a maggior ragione quando sono sola. Ho avuto prima di questi fantomatici due anni una relazione con un ragazzo, che sin dall'inizio della conoscenza non ha radicato in me delle buone basi di fiducia e dopo un'altalena di up&down l'ho lasciato. Era l'unica persona che io abbia mai conosciuto che mi abbia mai fato sentire normale e felice, nonostante suoi atteggiamenti poco leali. La mia decisione non è stata presa bene ma dopo vari tentativi di riallacciamento da parte di lui, che ancora perpetuava le sue slealtà nei miei confronti rispetto alle belle parole, oltre all'effettiva quarantena me ne sono autoimposta un'altra riguardante ciò che provavo. Facevo finta ogni giorno andasse tutto bene vivendo in una routine di studio e varie attività per distrarmi dal resto, cercando di guarire. Ho conosciuto e frequentato un'altra persona ma non è andata poichè ancora ero e sono innamorata della prima. Ho messo l'anima in pace e dopo aver tentato un riallacciamento di rapporti, con lui concorde ed emozionato all'idea, la sera stessa ho scoperto che stava frequentando un'altra persona, quella con cui attualmente sta. Sono stata accusata di psicopatia, solo per aver avuto sospetti poi palesati reali sui suoi comportamenti, ed additata per esser stata io sleale. Se lo fossi stata realmente, dopo circa 7 mesi dall'unico contatto con la prima persona, non starei qui a sviluppare delle forti ansie notturne che mi impediscono di dormire, succedute a dei momenti dove, al contrario, volevo solo dormire come forma di evasione da ogni dolore. Senza parlare di squilibri nella dieta; alterno tra il mangiare per sopravvivenza all'abbuffarmi di ogni cosa, per poi pentirmi e seguire con allenamenti super-brucia grassi. Il mio corpo ne risente e pure il mio viso. Eppure nessuno prende in considerazione il mio malessere e lo vedono come un lamento. Non lo faccio pesare sempre ma tra le mura di casa si nota, lo ammetto. Sono piena di rabbia e l'unica cosa che mi potrebbe aiutare sarebbe lo stare tra persone della mia età, conoscenze, amicizie che però per interessi-scelte di vita-impegni o per individualismo sono scomparse. Ho un'ansia enorme che mi impedisce di progredire, sono in un loop dal quale ho fatto di ogni per uscire ma non ne sono uscita mai realmente. Non so più da dove ripartire per ritrovarmi, sono persa da ormai 3 anni e mi ritrovo in un corpo da adulta senza dire di potermi sentire tale, perchè ho perso tempo di vita.
Salve Valentina, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL