Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Come approcciarsi ad un partner in piena fase depressiva che chiede tempo per stare da solo ?
Salve, ho una relazione con un ragazzo di 37 anni in piena fase depressiva e già in cura da uno specialista, da 7 mesi. In questi mesi ci sono stati alti e bassi, mi ha sempre parlato a cuore aperto, mi ha fatto confidenze inconfessabili. Prima di me, per 6 anni ha avuto solo conoscenze frivole di breve durata (2mesi) per sua scelta. Con me dice che è tutto diverso, sono tutto quello che ha sempre desiderato, e non vorrebbe rinunciare a me ma che comunque non riesce a vivere serenamente a causa della sua situazione… non solo
Con me ma anche in famiglia, a lavoro e nelle amicizie. Più volte ha detto di non meritarmi e che io non merito di affrontare questo insieme a lui perché devo essere felice. Ha un senso di responsabilità nei miei confronti. Responsabilità che lo ha portato più volte in pochi giorni a dire che dovrebbe stare solo… presa dalla rabbia gli ho detto che forse aveva ragione e che era giusto così. Dopo qualche giorno ci siamo sentiti e gli ho fatto capire che io ci sono, sono con lui, ma lui insiste dicendo che non mi vede più serena e non è giusto quindi adesso, preferisce stare solo in modo da affrontare i suoi problemi senza sentirsi in colpa anche se il distacco da me lo
Fa stare male . Come posso essergli vicina moralmente, standogli comunque fisicamente lontana? Io credo nella sua sincerità e credo che questo distacco sia solo la prova di quanto realmente tiene a me . Sono disposta a stargli lontano pur di vederlo felice ed essere più in là felice insieme a lui.
Salve Monica, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare sia lei che il suo partner. E' positivo intanto il fatto che lui abbia deciso di farsi aiutare: il sostegno che può darle anche standogli accanto emotivamente, seppur non fisicamente, sarà per lui utile per affrontare questa sfida. Qualora avesse bisogno, resto a disposizione per un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL