Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Lui fidanzato tradisce lei con me, io mi sento in colpa ma non riesco a fare a meno di lui
CI conosciamo a giugno 2021, io single, lui fidanzato con una ragazza lontana, che non vedeva da un anno causa covid. Lui 29 anni, io 28. Lui non mi ha attratta da subito, abbiamo cominciato a uscire in amicizia. Non parlava mai della fidanzata, anzi mi aveva detto che c'erano dei problemi tra loro; lui aveva pianificato di andarci a convivere, ma mi diceva di essere incerto. Io pian piano mi innamoro di lui e ad un certo punto, a novembre, mi rendo conto di non poterne fare a meno: lo trovo bello, simpatico, una persona che mi ascolta e mi fa ridere tanto, che mi tratta in maniera dolce e premurosa. Cominciamo a flirtare e andiamo a letto. La passione tra noi è travolgente.
La sua ragazza comincia a tornare a trovarlo, un paio di weekend, e lui riconsidera l'idea di andarci a convivere, anzi ormai ne è convinto, ma continua a cercarmi, a volermi. A dicembre stavo malissimo. Lui doveva tornare a casa per ferie, nella sua regione, e mi aveva detto che avrebbe considerato l'idea di lasciare lei per stare con me. Ovviamente, è tornato che ancora stava con lei e anzi con la data in cui avrebbe cambiato casa, per prenderne una più grande e ospitare anche lei.
Io sono stata malissimo per una settimana, piangendo. Ho anche perso del peso. Non volevo sentirlo mai più.
Succede che ci rivediamo (facciamo parte della stessa associazione di volontariato). Lui mi piace ancora tanto. Mi scrive, mi cerca, vuole avere di nuovo un rapporto con me. Avrei voluto resistere, ma a fine gennaio 2022 siamo di nuovo finiti a letto con una passione travolgente. Cerco di allontanarmi di nuovo, passa un altro mese.
Ad ora mi rendo conto che lui mi ha fatto davvero soffrire troppo e che non sono disposta a finire in una tristezza così profonda come mesi fa, ma mi sento estremamente attratta da lui. Tra pochi giorni lui andrà a convivere, ma continua a tradire la sua ragazza con me. Lui sembra non avere alcun senso di colpa, anzi continua a dirmi che io e lui siamo estremamente simili e che sta bene con me. Io ormai ho rinunciato all'idea di stare con lui ufficialmente, come sua ragazza, ma mi sento estremamente attratta da lui, non riesco a dirgli di no quando mi vuole vedere. Sto molto, molto bene con lui seppure non mi senta più innamorata come settimane fa (mi ha fatto soffrire troppo).
Non so perché lui continui a cercarmi. E' orgoglio?
Non so perché io continui a starci. Mi piace molto, ma al contempo mi sento in colpa estrema per la sua ragazza. E' un'altra donna, è la sua donna e lui è il suo uomo, io sto in mezzo. Se capitasse a me, che il mio uomo mi tradisse, non riuscirei a sopportarlo. Eppure continuo ad andare con l'uomo di un'altra.
Provo un fortissimo senso di colpa, eppure non riesco a fare a meno di lui, ogni volta che lo vedo mi infiammo... è come una dipendenza. Non posso nemmeno smettere di vederlo, perché dovrei rinunciare a fare volontariato e stare in una comunità che mi piace moltissimo e di cui mi soddisfa far parte.
Anche se a giorni lui andrà a convivere, io so che ha tutta l'intenzione di continuare a tradire la sua ragazza con me. Non so se sarò capace di dirgli di no e non so come affrontare questa situazione. Vorrei tanto uscirne, ma non so come interrompere questa spirale.
Salve Anna, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Occorre inoltre fare maggiore chiarezza in questa situazione molto complessa cercando di avere il coraggio di tirar fuori queste consapevolezze per poterla sbloccare poichè rimanere in questo limbo non farà altro che aumentare i problemi.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL