Dott. Francesco Damiano Logiudice

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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Vale la pena conseguire una laurea specialistica a 34 anni?

Salve, ho 33 anni, sono laureata in lettere moderne e lavoro da un anno presso un telemarketing universitario. Sono iscritta alla magistrale di filologia moderna ma ho ripreso a dare esami solo adesso, a 33 anni. Ho un percorso di vita non lineare, ci ho messo otto anni per laurearmi alla triennale ma subito dopo la laurea ho sofferto di attacchi di panico per circa quattro anni. Nonostante la sofferenza, il panico è stato necessario per rinascere, per rendermi finalmente consapevole di chi fossi, mi ha messo davanti alle mie responsabilità e mi ha aperto gli occhi su cosa volessi realmente fare nella vita, infatti in quel periodo mi iscrissi alla specialistica ma non riuscivo a fare nulla, ero fidanzata ma mollai tutto: università e un fidanzamento di quattro anni e mezzo. Sono stata molto male, ricordo che mi girava sempre la testa, mi mancava il respiro, non riuscivo a camminare e a fare le cose di sempre, perché non mi riconoscevo più. Cominciai un percorso lungo di terapia, praticavo yoga kundalini e con molta buona volontà e pazienza ne sono uscita senza farmaci. Oggi sto bene ma a 33 anni è come fossi alla resa dei conti. I miei genitori sono delusi da me e anche io lo sono. Ma credo che quel percorso era necessario per conquistare me stessa, per costruire la mia personalità che è venuta fuori grazie al panico. Ora mi sento in ritardo con la vita ma sento anche che adesso è il momento per costruire, mi sento bene ma non mi sento realizzata come lavoratrice. Ho un percorso di studi da portare a termine e un lavoro precario che non mi consente di staccarmi dalla mia famiglia. Vorrei lasciare il lavoro, chiudere con l'università in un anno e mezzo, buttarmi tutto alle spalle e ricominciare finalmente a vivere. Ho tanta paura però che laureandomi a 34 anni, dopo non riuscirò a trovare un lavoro. Ho paura di essermi giocata gli anni migliori in cui sei spendibile lavorativamente parlando. Come faccio a rassicurarmi che sono sulla strada giusta? Vi ringrazio per l'ascolto.

Salve Angela, mi spiace molto per la situazione che descrive e comprendo il disagio connesso. Capisco la paura, naturale ed evolutiva emozione che può spingere la persona a salvaguardarsi tuttavia ritengo allo stesso tempo che se ci lasciamo vincere dalle paure che tutti i giorni potremmo avere, non avrebbe senso continuare la nostra esistenza: non importa il tempo che ha impiegato per arrivare fin dove è arrivata anche perchè il suo percorso è stato tutt'altro che semplice; vada fiera dei risultati raggiunti e di come li ha raggiungi e faccia il massimo per raggiungere le sue aspirazioni, poi si vedrà.

Comunque ritengo utile riprendere il sostegno psicologico per trovare strategie utili per fronteggiare i pensieri particolarmente rigidi e maladattivi che mantengono la sofferenza in atto e le impediscono il benessere desiderato.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL