Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Non capisco cosa non vada in me
Nei miei 21 anni di vita, ho cambiato purtroppo tante amicizie, alcune non sono finite bene, altre non sono mai finite, altre ancora è stato meglio così. Adesso ho due amiche più intime, che però mi fanno quasi sentire esclusa. Con una delle due ho preso casa nella città dove facciamo l’università, l’altra vive nella stessa città però sola. Ci vediamo praticamente ogni giorno però molto spesso mi sento soffocare, perché so di non essere ben accetta. Per un periodo sono dovuta rimanere nella mia città natale e non quindi non le ho viste, al mio ritorno tutto sembrava non essere cambiato, però mi sono accorta che qualcosa si è spezzato. Non riusciamo mai a fare qualcosa di divertente insieme, perché per una qualsiasi motivo hanno sempre declinato. Però oggi che sono rimasta a casa, loro hanno ben deciso di uscire, cosa che non me non fanno mai. Per giunta secondo la loro testolina io volevo sapere di questa uscita e non contente mi hanno voluto far sapere, in modo sarcastico immagino, non ne sono molto sicura, che lo hanno fatto “perché non ci sei tu”. Boom questa cosa mi ha uccisa, spesso quello che mi accade bello o brutto che sia mi scivola di dosso, ma questa volta mi sono sentita presa in giro e un’emerita idiota. Spero che riusciate a darmi un risposta che mi aiuti e che quello che ho scritto abbia senso, poiché sto facendo il tutto mentre ho gli occhi pieni di lacrime. Buona notte
Salve Sabrina, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL