Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Paura del futuro
Buonasera a tutti, domani molto probabilmente prenderò appuntamento da uno psicologo/psicoterapeuta per cercare di elaborare una situazione in cui mi sono trovato in questi giorni. Nel frattempo volevo chiedere una vostra opinione. Vi spiego la mia situazione, mi chiamo Davide e ho 27 anni, sono un ragazzo che ha avuto una infanzia normale, ho una sorella più grande. Ho frequentato elementari, medie e superiori con qualche difficoltà ma sono sempre stato promosso. Ho iniziato a lavorare quasi subito dopo scuola e ho sempre fatto una vita attiva, passavo dai videogiochi allo sport ( ne ho praticati molti) viaggi e volontariato. Tuttavia è successo questo fatto durante il week end, i miei sono andati al mare e io sono rimasto a casa con mia sorella (abitiamo ancora dai nostri genitori) e ho iniziato a sentire questo senso di vuoto e di abbandono con forte ansia, mi sento profondamente solo e non capisco perché. Io un po' mi vergogno, ho come la paura di non riuscire a saper stare da solo. In realtà quando vado a lavoro o quando vado a fare dei giri in bicicletta lunghi (a volte da solo) non mi è mai successo. Non capisco se è dovuta alla separazione dai genitori o meno. Con i miei ho un buon rapporto, non ci sono mai state violenze di tipo fisico o verbale. Però in questi giorni penso soprattutto a quando non ci saranno più e la cosa mi spaventa moltissimo perché mi chiedo cosa ne sarà di me e di mia sorella. Grazie del vostro tempo.
Salve Davide, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo ottima la sua idea di richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL