Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Paura di essere lesbica
Salve, sono una ragazza di 25 anni e da diversi mesi mi trovo in un limbo emotivo che mi sta provocando molto dolore e sta assorbendo tutte le mie energie. Non ho mai avuto dubbi sul mio orientamento sessuale, ho sempre cercato l’attenzione dei ragazzi, ai quali mi è sempre piaciuto rapportarmi e tutt’oggi mi piace, ho avuto relazioni sentimentali e sessuali solo con ragazzi e cosa desiderassi dalla vita mi è sempre sembrato chiaro se non addirittura cristallino. Non ho una relazione stabile da parecchio tempo, mi sono spesso trovata in situazioni morbose con ragazzi già impegnati e questo mi ha sempre fatto soffrire molto, arrivando addirittura a pensare di non essere una persona amabile. Ultimamente c’è un tarlo nella mia testa che non riesco a scacciare in alcun modo, l’eventualità di essere lesbica. Il dubbio mi è insorto perché una sera, seduta sul divano con una mia amica storica, ho provato una sensazione che solitamente provo con i ragazzi e questo ha provocato in me sgomento, frustrazione, ansia e angoscia. Da allora questo dubbio mi assilla contro la mia volontà, anche perché sono sicura di non provare nulla verso questa amica nè verso altre persone del mio stesso sesso, ho messo in atto meccanismi di evitamento per paura che certi pensieri si ripresentino, faccio prove e controprove e nei momenti di lucidità sento di non essere lesbica ma quando l’ansia si ripresenta tutti quei dubbi mi generano una forte confusione. A me sono sempre piaciuti i ragazzi e mi sono sempre sentita a mio agio nella mia eterosessualità, tutto quello che sta accadendo ora mi fa solo stare male. Aggiungo che sperimento l’ansia da parecchio tempo, solitamente legata all’università e alle mie prestazioni, non aveva finora mai toccato la sfera relazionale.
Salve Claudia, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL