Dott. Francesco Damiano Logiudice

leggi (14)

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Genitori che non accettano il fidanzato della figlia

Buongiorno mi chiamo Francesca ho 36 anni, per questioni economiche vivo ancora a casa con i miei genitori e mia sorella. Da 2 mesi e mezzo ho una relazione con Fabio che ha 45 anni, è un uomo maturo, che si mantiene da solo, molto presente con me. L'unico problema è che all'inizio è stato accettato di buon grado dai miei genitori, poi sia da loro, che da mia sorella non l'hanno più accettato per via dei beni che non ha. Non ha casa di proprietà, ne una macchina perché incidentata dalla sorella di lui. Guida poco, perché ha un problema all'occhio, e facendo un lavoro che richiede spostamenti ogni 6 mesi 1 anno o 2 anni non compra casa. Per cui anche un domani, io dovrei trasferirmi da lui che dista ad un'ora da casa mia, lasciare il lavoro da mia sorella, che tra l'altro non ho contratto da 3 anni e non ho stipendio da 6 mesi! Lui non si avvicinerebbe a casa mia. Questo disturba i miei, perché io ho una villetta a 3 piani, più una cassetta mia e lui è in affitto. Poi per i motivi che non ha auto, non può guidare molto per non sforzare l'occhio, è più vecchio di me. Insomma per come dicono loro, io sarei ingenua, lui sta con me per soldi e perché sono più giovane. Io meriterei di più. Tutti i giorni è la stessa storia. E anche se sono adulta e libera di scegliere, penso alle conseguenze...e avere dei genitori e una sorella contro un domani, non è il massimo. Come la vedete voi?

Salve Francesca, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.

Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL