Dott. Francesco Damiano Logiudice

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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Adhd

Buonasera sono la mamma di un ragazzo di 11 anni al quale due anni fa è stato diagnosticato un lieve disturbo dell'attenzione, dopo anni di pressioni che a livello emotivo hanno procurato molto stress a livello famigliare. Il ragazzo non ha mai voluto alcun beneficio ed aiuto in classe ma a casa viene aiutato nello studio da me ed i risultati sono sempre stati buoni. Ora con il passaggio alla scuola media le insegnanti insistono per fargli tenere schemi ed aiuti durante le verifiche ma mio figlio non vuole. La mia domanda è questa: è necessario accettare questo tipo di aiuti o il ragazzo può provare a fare fa solo, facendo vedere che può farcela lo stesso? vi ringrazio per la cortese risposta.

Salve Tamara, nessuno obbliga il ragazzo ad utilizzare un certo tipo di strumenti compensativi e dispensativi tuttavia, viste le condizioni di partenza, lui farà più fatica rispetto agli altri perchè i suoi livelli attentivi sono maggiormente precari dunque gli schemi possono aiutare a favorire la memorizzazione e facilitare il suo studio. I bambini e ragazzi DSA non sono obbligati a svolgere meno esercizi rispetto agli altri, ad esempio su 10 esercizi, se vogliono, possono farli tutti e 10 tuttavia devono sapere che, nel caso siano particolarmente stanchi o il compito sia particolarmente difficile, possono farne anche 7 senza subire alcuna penalizzazione. 

Mi permetto comunque di sottolineare che spesso, dietro alla mancata volontà di aderire agli strumenti compensativi e dispensativi, si cela una vergogna e mancata accettazione circa la propria condizione, meritevoli di attenzione clinica: pertanto, valutate la possibilità di far seguire da un punto di vista psicologica perchè sono frequentissimi le associazione tra ADHD-DSA e scarsi livelli di autostima.

Cordialmente, dott FDL