Dott. Francesco Damiano Logiudice

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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Come comportarsi con i narcisisti patologici?

Buonasera, Ho 35 anni uomo e vivo a Milano. Ho nella mia vita già avuto dei percorsi psicotereupitici legati all'ansia e generati dal mio pessimo rapporto con la famiglia, soprattutto mio padre, un narcisista patologico da cui mi sono dovuto allontanare per il mio benessere mentale. Sono un giovane uomo abbastanza piacente, molto solare e pieno di interessi e amicizie diverse, ma da un punto di vista sentimentale ho notato che le mie ultime storie sono state con partner anch'esse narcisiste patologiche. Premesso che questo genere di persone le riconosco piuttosto velocemente, proprio per via del mio vissuto e rapporto con mio padre, tirano fuori in me una rabbia e una cattiveria incredibile. Che rendono me molto nervoso e lo divento così anche con altre persone. Razionalmente l'unica strada che ho trovato con questi esseri umani è allontanarli da me e dalle persone a me care perché completamente distruttivi e falsi. Il punto è che quando ci provo ad allontanarmi e/o ci riesco (con la penultima storia sono riuscito, con l'ultima relazione ho chiuso tutti i ponti ma non è escluso che la rivedrò perché molto fresca) mi sento vuoto, mi lasciano una tristezza interiore che non riesco facilmente a descrivere. Da lui vive in me una sorta di pietà (tipo sindrome da crocerossino, e penso che magari se ne riesco a salvare una posso salvare anche mio padre?) dall'altro appunto, la rabbia, che mi porta ad attaccarle frontalmente proprio per fare emergere le loro bugie. Con esiti che potete immaginare! Tutto ciò mi fa stare alla fine molto male e con un profondo senso di sconforto. Credo di essere una persona con una buona autostima di se e anche molto autoriflessiva ma non riesco a capire come comportarmi davvero e vivo anche con la perenne sensazione di aver sbagliato qualcosa. Cosa posso fare? Grazie

Salve Simone, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL