Dott. Francesco Damiano Logiudice

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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Vedovo a 44 anni

Buonasera, Sono Sergio e ho da poco compiuto 44 anni, circa 2 mesi e mezzo fa ho perso mia moglie Giuliana, coetanea a causa di un tumore scoperto nel 2020. Io e lei stavamo insieme da sempre, da quando ne avevamo 20, e eravamo in perfetta simbiosi, vivevamo l’uno per l’altro, e qualsiasi problema la vita ci ha messo davanti lo abbiamo affrontato sempre insieme. Sono in una fase di assenza totale, ho perso tutte le mie passioni, il lavoro non mi soddisfa più, cerco di svagare la mente uscendo con amici ma sto sempre peggio perché lei mi manca come l’aria. Mi sto facendo seguire da psicologi e psicoterapeuti, che mi sono di aiuto solo durante le sedute, poi quando rientro a casa lo sconforto si riappropria di me. Abbiamo avuto un figlio, che adesso ha 4 anni, ma non riesco a prendermi cura di lui al 100 percento perché delle volte associo la malattia di mia moglie a lui poiché per averlo siamo dovuti ricorrere alla fecondazione assistita. Io lo so che lui non c’entra nulla con tutto questo, e che è un dono del signore, però il blocco me lo crea. Per fortuna ci sono i miei genitori che mi aiutano tanto con lui perché altrimenti non saprei proprio come avrei affrontato questa situazione. Tutti quelli che mi circondano cercano di darmi conforto spiegandomi che è ancora troppo presto e che il tempo lenirà le mie ferite, ma a me è questo che fa più paura, e cioè passare il resto della mia vita senza lei. Cosa potrei fare? Come posso cercare di pensare ad altro affinché non sprofondi in uno stato cronico depressivo?

Salve Sergio, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL