Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Mi sento paralizzata dalla paura di scegliere l'uomo che amo
Din don. Risuona più o meno così il campanello della mia vita, come un banalissimo campanello di casa che non desta alcuna preoccupazione, esattamente 12 mesi dopo che ho iniziato un rapporto unico e speciale con un collega appena conosciuto, dopo oltre 14 anni di relazione con il mio compagno. Guardo l'immagine della persona che ha suonato, ed è un tuffo al cuore, come sempre: quello che ormai per me non rappresenta più un collega, bensì la persona che amo, inizia a suonare con prepotenza quel bottone, in largo anticipo rispetto alle previsioni, perché si era detto che mi avrebbe dato tempo fino alla fine dell'anno per capire che cosa voglio dalla vita. Diceva di capire la situazione, che non mi avrebbe messo fretta, perché a Maggio ho iniziato un percorso psicologico solo per comprendere meglio la situazione, e diceva che avevo fatto passi da gigante. Invece, eccolo lì, con l'espressione carica di odio, a suonare l'ultimatum. E così, dopo uno dei soliti litigi in cui periodicamente, e giustamente, mi ribadiva quanto la situazione lo facesse star male, io non avevo neppure capito che si sarebbe trattato dell'ultima volta insieme: la verità è che manca la consapevolezza di fondo da parte mia che sta alla base di tutto.. che cosa voglio davvero dalla vita? Questa domanda mi è stata fatta mille volte, da lui e dalla mia psicologa (che purtroppo è in ferie), ed io ho sempre risposto con massima convinzione di sapere esattamente cosa voglio: voglio un compagno di Vita. Una persona che mi accompagni e mi tenga forte la mano durante tutto il mio percorso, e con cui vivere esperienze uniche insieme, anche viaggiando il mondo. Peccato che il mio compagno di Vita, ce l'abbia già. Evidentemente ci deve essere una falla nel sistema che non ho ancora compreso, e fino a qui ci sono arrivata, grazie anche alla mia psicologa. 14 anni insieme.... di cui i primi 4, passati in modo pessimo perché lui mi ha affossato pesantemente a livello psicologico (ma eravamo piccoli, nemmeno 20 anni)... poi però passo gli anni successivi vivendo una storia travolgente fatta di alti e bassi (solo per colpa mia) con un altro. Seppur talvolta addirittura con 2 anni di silenzio stampa nel mezzo, in cui torno a star bene con il mio compagno, di fatto ne passano ben 8 di anni in cui, stiamo insieme, ma non è che siamo da soli, perché io ho anche solo la testa altrove. Nel 2020 stavolta invece riesco finalmente a mettere un punto definitivo, perché la casa è stata trovata, e decido di iniziare questa avventura con il mio compagno da soli. Passa uno dei periodi più belli di sempre.... fino a Giugno 2023, quando conosco questo collega, in un periodo in cui la nostra storia si stava logorando per la ristrutturazione della casa, che io non ritenevo assolutamente necessaria, ma che per il mio compagno era di vitale importanza. Stress, odio e rancore. Non ne posso più. Cambio lavoro, incontro questa persona di una cultura infinita, così forte e riservato, e per puro caso mi trovo lì quando viene mollato dalla compagna, e si sfoga con me. Mi sono persa subito, così, per questa persona così fintamente rude e cattiva, che in realtà aveva soltanto bisogno d'amore. Inizia così. Da quanto la sua compagna lo lascia, io ci sono, ogni giorno, ogni secondo possibile. Ma non basta mai, perché lui vuole vivermi allo scoperto, ma io non posso. Lui vuole dormire da me la notte, ma per quanto rimanga da lui anche 2 notti a settimana, non basta mai... mi innamoro perdutamente, e lascio il mio compagno per lui dopo pochi mesi. Ma, anche stavolta, non lo lascio dicendo "mi sono innamorata di un altro, ma prendendo altre scuse". Il mio compagno, che mi ama follemente, un giorno mi prende mentre stavo mettendo tutto negli scatoloni e mi fa un discorso, dicendo che non rinuncia così a 13 anni e mi prega di riprovarci... e io gli dico di sì (???). Fra alti e bassi, il nostro rapporto torna a brillare: ora il mio compagno di vita non è più solo la persona con cui rido tantissimo, ma mi supporta al lavoro (era il motivo per cui l'avevo lasciato), si prende a cuore i momenti in cui sto male (e prima non lo faceva), ma soprattutto abbiamo un metodo di discussione perfetto, maturo, funzionale alla risoluzione e a non ripetere gli errori. Ai miei occhi, ora il mio compagno è la persona perfetta per me, con comunanza di sogni (famiglia, molto più avanti e moltissimi viaggi nel mentre) e di carattere. Diventa un rapporto maturo, una certezza, fonte di tranquillità. Però nel frattempo continua ad esserci anche l'altro, e lui per me diventa fonte delle Emozioni più forti di sempre. Lo amo, ne sono certa, perché per lui sono cambiata in mille cose (ad esempio paradossalmente mi viene voglia di fare i mestieri e di cucinare a casa sua, mentre a casa mia non lo faccio) e vorrei cambiare e migliorarmi in mille altre. Amo il suo costante bisogno di me, e soffro come mai quando mi esclude dalla sua vita perché prima viene la sua famiglia, lo sport, il lavoro, anche se, come dice lui, il motivo è solo che ha bisogno di certezze per sopportare che siamo in 3. E così il 27 Agosto arriva a dirmi che mi da tempo fino ad oggi, e non fino a Dicembre, per decidermi. Io rimango paralizzata dalla paura. Lui inizia ad offendermi pesantemente per messaggi, perché sono una persona falsa, non vorrebbe rivivere nemmeno 1 minuto con me perché è stata tutta un'illusione, sono una persona che per lui vale meno di un conoscente, e mi augura corna e figli maschi. Io.... se ho raggiunto una piccola, piccola certezza, è che le cose fatte di fretta non sono giuste per me, così come in passato lo sono state la convivenza forzata, l'acquisto forzato della casa, e poi la ristrutturazione forzata. Ma d'altro canto mi chiedo.... se rimango con il mio compagno, andrà a finire di nuovo così? Cosa mi manca, perché sento di cercare altro? Perché quando non stiamo bene insieme, cado? Ha senso rimanere con una persona per cui saremo rimasti da soli si e no 7 anni su 14? Devo dirglielo? Ricominciare tutto da capo? Io sogno di sposarmi..... con la persona giusta. Perché ho così paura di prendere qualsiasi decisione? Perché decido di rimanere immobile piuttosto che scegliere?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL