Dott. Francesco Damiano Logiudice

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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Cosa devo fare per reagire in maniera diversa?

Sono padre e ho comportamenti violenti nei loro confronti che mi mettono a disagio. Sento di avere un problema nella gestione genitoriale del quale non riesco a venire a capo. Attenzione, i miei scatti di ira e gesti violenti (ceffoni sostanzialmente, ma anche strattonamenti) seguono ripetute richieste calme, alle quali le mie figlie non rispondono. Cose banali: alzati, lava i denti, metti a posto, metti il pigiama che vengono dette e poi ridette e poi ignorate finchè si strilla fino a sentirsi in strada, che però non sono mai la prima risposta o una risposta che arriva precocemente. La grande in particolar modo è estremamente conflittiva, ed un evidente fallimento educativo dato che si sveglia ed è tutto un vaffanculo-coglione-stronzo solo perchè dopo mezzora che provo a svegliarla sta ancora a letto e allora mi innervosisco e la tiro giù dal letto o alzo la voce. La giornata inizia così per svegliarla e finisce così per mandarla a letto. Al di là del fatto che evidentemente non sono stato capace di educarle diversamente, mi dico che un bravo genitore qualunque cosa succede dovrebbe essere in grado di non urlare mai e men che meno alzare le mani nei confronti dei propri figli. I miei genitori ne conterò sulla mano le volte che gli è scappato qualche scappellotto, d'altra parte io se mi fossi permesso a 14 anni di dire coglione a mio padre forse mi avrebbe mandato in istituto direttamente. Cosa devo fare per reagire in maniera diversa?

Salve Vittorio, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL