Dott. Francesco Damiano Logiudice

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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Non mi sento inclusa nella famiglia di lui e sento forte disagio.

Buona sera, da quasi due anni sono in una relazione stupenda con un ragazzo di 6 anni più grande (20e26). Ci comprendiamo, i litigi sono rari ma dall’inizio mi trovo a disagio con i suoi familiari (genitori e sorella maggiore), lui mi obbliga a frequentare spesso casa sua perché vivo più distante e avendo l’abbonamento del treno per dove abita lui sono più “comoda” con gli spostamenti perciò (non per mio volere) il weekend lo trascorro giorno e notte in casa sua. Io mi sento di troppo, a cena o pranzo nelle conversazioni non vengo inclusa, raramente mi vengono poste domande su di me o sulla mia famiglia e questo porta la mia profonda timidezza a diventare cronica. In casa sua apparecchio, sparecchio e a volte lavo anche i piatti per sentirmi utile e partecipe ma i riscontri sono pochi. Sono persone molto critiche, sua madre pretende che tutto le sia dovuto, il padre fa molte battute (anche acide a volte) e non mi sento compatibile con nessuno dei due, gli argomenti sono limitati sempre ad affari loro e spesso mi trovo a non ascoltare nemmeno perché tanto la conversazione va in un solo senso e non potrei inserirmi non avendo argomenti a riguardo. Anche con la sorella non mi trovo per la grande differenza d’età ma il mio ragazzo spesso mi spinge ad essere partecipe, rimprovera il mio silenzio non comprendendo il mio disagio. A differenza mia lui si fa vivo in casa dei miei poche volte, forse una volta al mese perché lo chiamano per due ore di pranzo e a lui sembrano già pesare solo per il fatto che i miei, pur di includerlo nella conversazione e metterlo al centro, gli raccontano un po’ sempre le stesse cose e dice di annoiarsi. Mi sento incompresa è tagliata fuori tanto che qualche mese fa c’è stata una festa di compleanno in famiglia e al momento della foto di famiglia con suoceri, consuoceri, figli ecc io sono stata l’unica (dopo 1 anno e più che stiamo insieme) a non essere stata chiamata per la foto. Penso che nel nostro rapporto di coppia ci sia una pecca grande: raramente facciamo cose (diverse da giocare alla play in casa) insieme da soli. Qualche mese fa gli ho fatto notare che ogni volta che uscivamo in centro era con la compagnia della sorella e mai da soli, ha migliorato in questo ma siamo passati al non uscire proprio se non per esigenze strettamente necessarie. Mi rimprovera dicendo che non propongo niente ma il mio ragazzo è spesso impuntato su poche attività (abbiamo iniziato a prendere lezioni di golf insieme…ma con suo padre) e non sempre mi sembra nelle volontà di uscire a fare un giro o altro (sfrutta il weekend per riposarsi). Oggi, sempre un po’ sotto inganno, aveva proposto di andare a un mercatino di Natale, scoprendo poco dopo che saremmo andati con i suoi. Mi hanno quindi accompagnata a casa ed ecco l’evento spiacevole della giornata: non passando spesso dalle mie zone (un po’ distanti da dove vivono loro) ho proposto di fermarsi a conoscere i miei per la prima volta (anche se il padre li aveva già conosciuti), ho insistito e mi hanno ripetuto di avere molto da fare per lavoro nel pomeriggio ma speravo che almeno per un “piacere, sono x” potessero…mia mamma nel frattempo aveva preparato per un caffè veloce (e avevo sottolineato fosse una richiesta dei miei genitori per renderla più autoritaria) e in sostanza mi hanno scaricata davanti casa con un mezzo saluto. La mia domanda per voi è: veramente non mi sopportano? Non adottano atteggiamenti cattivi direttamente ma non fermarsi a salutare i miei genitori è una cattiveria per me. Esagero a non sentirmi inclusa? (Nella vita di tutti i giorni tendo ad essere sempre quasi più amica dei genitori piuttosto che dei miei amici in se! Spesso mi fermo a parlare con i genitori perché mi fa piacere! Questo è un caso strano per me) Vorrei capire, se questo riassunto del mio problema lo permette, se si tratta di un mio problema relazionale a bloccarmi (divento estremamente ansiosa appena entrò in casa, penso proprio di sentirmi giudicata). Grazie in anticipo e attendo un vostro riscontro.

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL