Dott. Francesco Damiano Logiudice

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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Mio figlio 21enne mi insulta

Buonasera, Sono una mamma adottiva dal 2013 di un ragazzo che oggi ha quasi 22 anni. A 16 anni ha iniziato a farsi le canne e contemporaneamente le cose a scuola sono incominciate a peggiorare. Riesce grazie ai miei sforzi, ai miei regali ed alla comprensione dei professori, a prendere il diploma dopo quasi un anno che è morto mio marito. Inutile dire della devastazione che, ciò nonostante, ho gestito con gli psicofarmaci e la forza venutami non so da dove. Conclusione: non fa nulla se non fare il dog sitter di un solo cane, devo dire con molta dedizione. Non ha mai un soldo e a volte ne chiede anche a me. Le canne non le ha abbandonate del tutto ma di certo la cosa è molto molto scemata. Ogni volta che è chiamato a dare conto si arrabbia, insulta ultimamente con parole molto pesanti me che non le merito per nulla. Mi dice anche vecchia di merda, puttana, muori, schiatta e cose del genera. Inoltre aggiunge tu non sei niente, fai schifo, fatti i cxxxi tuoi… e non continuo. So però che in fondo mi vuol bene perché non è sempre così ma cambia umore in questo modo da un attimo all’altro. Non vuole andare in terapia, è introverso e fa fatica a parlare di se. Io sono disperata, mi ha pure rotto un sacco di cose in casa ed ha distrutto le sue foto e cose alle quali io tenevo. Aiutatemi per favore.

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL