Dott. Francesco Damiano Logiudice

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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Il mio compagno non mi desidera più

Buongiorno, ho una relazione da 2 anni con un uomo brasiliano, venuto qui in Italia poco prima che ci conoscessimo. Ci siamo conosciuti online, e abbiamo fatto una pazzia. Ci siamo incontrati per la prima volta alla stazione Termini di Roma, ognuno con una valigia, e siamo partiti per un viaggio insieme. Da lì non ci siamo più separati. Infatti, dopo una settimana di vacanza, non volevamo tornare ognuno a casa propria senza l'altro (io a Padova, lui a Rieti) ed è venuto a vivere da me. Dopo 6 mesi di relazione travolgente, lui ha iniziato ad essere sempre meno "sessuale" e più "sentimentale". Ha cominciato a dirmi che mi amava e abbiamo iniziato a fare dei progetti di vita insieme. Ora siamo insieme da 2 anni e abbiamo pianificato il nostro matrimonio. Sembrerebbe tutto perfetto, senonché non abbiamo praticamente più rapporti. Forse una volta ogni 2-3 mesi, e ho la sensazione che lo faccia solo per accontentarmi perché non raggiunge nemmeno l'orgasmo. Ho provato a parlargli, a chiedergli cosa non va, perché ad essere rifiutata mi sono sentita veramente male, mi sono sentita un bidone della spazzatura, inadeguata e poco attraente. Lui mi ha sempre risposto cose tipo "non c'è niente che non va, semplicemente non ho più 20 anni", e "se non mi va di farlo non posso farci niente". Io ho 36 anni e lui 37, abbiamo parlato spesso di costruire una famiglia e desidera un figlio da me... ma in che modo pensa di farlo? Non so cosa devo fare. Il matrimonio che abbiamo pianificato è giusto che si basi sull'amore, l'empatia, la condivisione. Ma è giusto che ci sia così poco sesso?

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL