Dott. Francesco Damiano Logiudice

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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Fratello con problemi, come comportarsi?

Salve a tutti, sono una ragazza di 30 anni. Da più di un anno sono andata a convivere col mio ragazzo e ho lasciato la casa di famiglia in cui abita mio padre con mio fratello disoccupato di quasi 40. La situazione da quando non ci sono più io in casa è tremenda... Mio padre ha avuto problemi di salute e si sta rimettendo da un mese a questa parte quindi riusciva a fare poco in casa (normalmente quando sta bene lui lava i piatti, spazza, ecc non ha problemi a fare le cose che servono). Il problema è mio fratello, la casa è un vero disastro principalmente per colpa sua... Mi spiego, la mattina va al bar e a fare la spesa quindi non c'è, torna a casa e cucina (letteralmente l'unica cosa che fa in casa) il pomeriggio dorme e la sera cucina di nuovo poi guarda la TV oppure esce coi suoi amici. Praticamente da quando ha smesso di lavorare da circa un anno la sua vita è questa... Il bello è che a malapena cerca lavoro, è sempre stato una persona pigra ma adesso ha raggiunto livelli mai visti. Oltretutto finché lavorava la casa era molto meglio col fatto che lui stava tutto il giorno fuori e quindi non sporcava. Perché il fatto è che oltre a non alzare un dito in casa, non fa altro che sporcare e lasciarsi dietro immondizia ovunque. Io e mio padre siamo esasperati, purtroppo è sempre stato così, pigro, maleducato (perché si mi tocca dirlo visto come si comporta) e poco pulito ma adesso lascia proprio la spazzatura in giro per casa, es. si soffia il naso, gli cade il fazzoletto sporco e non si china nemmeno per prenderlo, dice che gli fa male la schiena e piuttosto che raccoglierlo lo lascia lì e certe volte sembra quasi che lo faccia di proposito altrimenti non si spiega. La sua stanza poi è un vero porcile con cartacce per terra ovunque, strati di polvere e magliette sporche buttate sulle sedie. Abbiamo provato in tanti modi a fargli capire il basilare comportamento civile ma gli entra da un orecchio e gli esce dall'altro. Sembra quasi che quando gli fai notare queste cose pensi quasi di avere ragione lui e fa la vittima... Io sono preoccupata per lui perché a 40 anni non ha prospettive per il futuro, non lavora, non ha la ragazza e si comporta in tutto e per tutto come se fosse ancora un adolescente. Mi chiedo quando rimarrà a vivere lì da solo (mi auguro il più lontano possibile) cosa farà! Io giustamente ho una vita e una casa mia e non ho intenzione di sobbarcarmi lui solo perché non si è mai impegnato a fare nulla nella vita. Sono anche inevitabilmente preoccupata per mio papà che deve vivere la sua "anzianità" per così dire, nella preoccupazione per mantenere entrambi con la sua pensione senza potersi godere nulla e vivendo in una casa sempre sporca e al limite del vivibile (casa in cui sto tornando sempre meno per questo motivo nonostante ci vorrei passare invece molto più tempo quando possibile). Io all'inizio mi mettevo anche a pulire ogni volta che tornavo ma poi ho smesso, non è giusto che debba farlo io quelle poche volte che mi potrei godere un giorno lì quando non sono a lavoro quando oltretutto io non ci abito. Quando sono lì ultimamente pulisco solamente ciò che sporco io. Ho anche proposto più volte di prendere una persona che venga a pulire un paio di volte a settimana ma uno, avrei paura che scappi quando vedrà cosa gli spetta e secondo, non ci sono i soldi a meno che mio fratello appunto non torni finalmente a lavorare. È una brutta situazione e nonostante sia lontana la vivo male e non sono serena, non so cosa fare! Vi ringrazio se siete arrivati fin qui e spero in una risposta...

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL