Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Come posso evitare o essere indifferente all'orbiting di un narcisista covert?
Buongiorno, sono ormai diversi anni che il mio ex fidanzato si diverte a farmi orbiting su svariati social (Instagram e Linkedin ); quello che fa tendenzialmente e' visualizzare storie e profilo linkedin, unici social che segnalano la visualizzazione. Ultimamente abbiamo avuto un dialogo poco piacevole, dove lui sosteneva di non potermi perdonare nella maniera piu' assoluta e di non essermi resa conto di quello che gli avevo fatto, mentre il mio era solo un tentativo di creare una connessione "nella vita reale" e non stare a queste tipologie di giochetti per adolescenti. Oltre a visualizzare le storie, mi metteva anche cuori e bloccava e sbloccava a suo piacimento, soprattutto quando era consapevole che avrei bazzicato nelle nostre zone (lavoriamo entrambi fuori ma siamo originari della stessa citta'). L'ultima volta che l'ho visto non sono riuscita neanche a guardarlo in faccia, gli ho negato il saluto, e lui per punizione mi ha bloccato. Come si fa ad abbandonare l'idea che si ha di una persona? Come si lascia andare l'amore che si provava o il suo ricordo? Lui mi ha detto che devo andare avanti, che sono passati tanti anni. Se sono passati tanti anni perche' non riesce a perdonarmi? Perché continua a visualizzare imperterrito il mio profilo e al contempo mi evita? Perché non riusciamo a stabilire un rapporto civile? Può essere definito un atteggiamento narcisistico covert? Grazie mille per la vostra risposta G.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL