Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Figlia risponde male
Salve sono una donna di 49 anni, ho una figlia di 21. Una ragazza universitaria che lavora, ha un fidanzato e diversi amici. Purtroppo si da quando era adolescente, non riesce a misurare le parole, e risponde male. Inizialmente accadeva solo con la nonna (mia mamma è un carattere particolare) ed io attribuivo questa cosa al carattere della nonna, purtroppo, con il passare degli anni ha cominciato a farlo con tutti ed anche con me, con il nonno e recentemente ho visto questi atteggiamenti anche con il fidanzato e qualche amica. È una ragazza solare e gentile ma improvvisamente se qualcosa le va storto, risponde senza filtri anche offendendo. Ne abbiamo parlato più volte, abbiamo discusso, negli anni ha avuto delle punizioni ed anche qualche ceffone. Purtroppo promette di cambiare ma la storia si ripete. A volte, non so, è come se non si rendesse conto delle parole che usa, ma tuttavia se le stesse parole vengono usate contro di lei, il peso offensivo lo riconosce. L'ho avvisata che se andrà avanti così rimarrà sola, mi ha risposto: io sono così non ho paura di niente. Poi a volte ha pianto disperatamente dicendo che non riesce a cambiare. Talvolta preferisco tenermi le parole (non parolacce) che mi riserva piuttosto che intavolare un discorso, secondo lei sono provocazioni che riceve da parte degli altri.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL