Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Lo vedo turbato e non so come comportarmi e cosa fare
Buonasera dovete aiutarmi, sono disperata e non so come comportarmi. Mio figlio prossimo ai 12 , frequente dall’asilo un amichetto di 13 anni appena compiuti, pertanto non stanno in classe insieme, ma nella stessa scuola. Sono molto amici. Anche se a tratti questo inverno non si sono sentiti proprio tantissimo, anche perché lui ha assunto un atteggiamento di superiorità facendolo sentire sempre il piccolo della situazione. Durante il periodo estivo, da sempre lui va spesso a casa sua, in quanto loro avendo casa con giardino e piscina, hanno più possibilità di gioco e di stare all’aria aperta. L’altro giorno mentre era da lui, mi ha scritto su wz, confidandomi che aveva fatto un gioco non di suo gradimento ed aveva paura. L’amico gli ha chiesto di baciarlo, di toccargli le parti intime e di volersi poggiarse su di lui nella parte posteriore. Mio figlio dice poiché insisteva, ha ceduto per farlo smettere, giusto un minuto, che poi ad un certo punto gli ha detto basta in quanto si era rotto. ( tutto con il costume, mi scrive) Mi ha scritto di avere paura del suo comportamento, e che voleva che lo andassi a prendere ma nello stesso tempo non voleva fare una figuraccia in quanto doveva cenare lì. Mi ha detto che lui mi dice tutto, che aveva tanto paura, ma voleva dirmi questa cosa, affinché lo aiutassi chiedendomi dapprima di non arrabbiarmi verso di lui e comunque gli stessi vicino ma al ritorno a casa di non volerne parlare più, in quanto mi aveva scritto tutto sul messaggio. Cosa devo fare adesso? A tratto lo vedo turbato e non so come comportarmi e cosa fare. Aiutatemi
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL