Dott. Francesco Fisichella

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Dott. Francesco Fisichella

Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo

Come riconoscere un Narcisista patologico

ll  termine “narcisismo” deriva dalla storia del mito greco di Narciso, un giovane bello e affascinante che secondo il mito rifiutò l’amore della ninfa Eco. Per punizione Narciso fu destinato a innamorarsi perdutamente e per sempre della propria immagine riflessa nell’acqua, in una solitudine senza fine.

Cominciamo col dire che il narcisismo è un tratto di personalità assolutamente naturale e presente in ognuno di noi: in tal senso un narcisismo buono è segno di sano egoismo, cura di sé, determinazione nel raggiungere gli obbiettivi e una giusta considerazione degli altri sul piano emotivo, affettivo e sociale. La differenza con il narcisismo patologico è data dal fatto che quest’ultimo è caratterizzato in primo luogo dalla completa mancanza di empatia e da un’assenza di connessione con i bisogni emotivi di chi lo circonda e considera gli altri come oggetti, come mezzi funzionali a esaltare se stesso come il principale protagonista, mentre tutti gli altri non sono altro che comparse.

I problemi veri quindi sorgono nel momento in cui ci si relaziona con persone di questo tipo perché il rischio è rimanerne all’inizio affascinati per poi rendersi conto troppo tardi della loro vera natura. Vediamo in sintesi le caratteristiche di base:

I narcisisti sono abituati a sminuire gli altri, in modo anche velato e manipolatorio, con discorsi apparentemente convincenti e sensati. La “vittima” si sente smarrita, svalutata e denigrata senza riuscire a controbattere;
Il narcisista è centrato su di sé, vuole essere l’unico, il migliore. Per il bisogno di sentirsi speciali ed ammirati, sono estremamente competitivi e permalosi per difendere il loro primato e il loro status. Non accettano critiche e di essere secondi a qualcuno;
Qualora però dovesse trovarsi di fronte a qualche insuccesso e sconfitta o quando le sue aspettative amorose non vengono corrisposte e realizzate il narcisista non riesce ad affrontare la sconfitta o la perdita e per questo può reagire con rabbia ma anche isolarsi e trincerarsi in una chiusura infantile;
Nelle relazioni il narcisista da il meglio (…peggio) di sé: all’inizio abili corteggiatori, seducenti e ammaliatori, attenti a rendere speciale la partner o il partner, salvo poi, quando percepiscono che la relazione è consolidata, iniziare a cambiare atteggiamento, quasi come tiranni, mettendo al centro se stessi, rivendicando attenzioni e pretendendo assoluta disponibilità e dedizione del partner per poi svalutarlo e sminuirlo e farlo sentire in colpa delle sue presunte mancanze. La ragione di questo comportamento è che il narcisista si presenta con una maschera dolce e vulnerabile in modo da agganciare la vittima, e quando l’aggancio sarà consolidato, allora emergerà la sua vera personalità.
È evidente che relazioni di questo tipo tenderanno a essere problematiche e patologiche… Il rischio per la vittima è di trovarsi con una identità smarrita e intrappolata in una dipendenza affettiva. Ecco perché l’unica relazione che il narcisista può gestire è quella con se stesso, una maschera costruita sulla base di un’illusione di superiorità, potere e controllo che nasconde all’ interno una insicurezza e vulnerabilità.

Dott. Francesco Fisichella Psicologo Psicoterapeuta – Legnano (Milano)

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