Dott. Francesco Rizzo

Dott. Francesco Rizzo

Psicologa / Psicoterapeuta / Psicotraumatologa - E.M.D.R.

Come comunicare la separazione alla moglie

Ho un problema, non riesco a comunicare a mia moglie la decisione di separarmi.
Già nel 2018, dopo una mia relazione extraconiugale, dove io mi aspettavo una definitiva decisione sua, mi sono ritrovato invece che Lei ha voluto ritentare, rimettersi in gioco. Questa sua decisione oltre avermi destabilizzato, ha fatto si che il mio tradimento fosse ago della bilancia che ha portato amici e parenti a tifare per lei. Io non ci sono stato e ho fatto terra bruciata intorno a me, e alla famiglia( anche un figlio 17 enne). Dopo tre anni, circa due mesi fa causa incidente sul lavoro, sono scoppiato...rivedendo la mia relazione extraconiugale in ferie in Grecia con il marito e della sua nuova vita, anche se dice" che tra loro sono fratello e sorella" e che dopo 30 anni assieme vuole solo tranquillità visto che li mancano 3 anni alla pensione, in compenso chattiamo tutti i giorni con "Ti voglio bene amore...Buonanotte Amore...Buongiorno Amore e una telefonata di 20 minuti giornaliera per raccontarci problemi e giornata" come farebbe una coppia vera, quello che entrambi non riusciamo a fare con i nostri partner.
Mentre lei riesce a gestire, pare, la situazione..io non ci riesco. 21 giorni fa ho detto alla moglie che per lei provo solo affetto e da lì in piombato il gelo completo. Nessuno dei due ha coraggio di staccare la spina, so che dovrei farlo causa del casino, ma non trovo le parole. La mia decisione è personale, perché la mia relazione extraconiugale, mi dice di tirare avanti, vivere giornalmente, fare quelle cose per far si che la famiglia sia tranquilla, come fa lei con il marito. Matrimoni senza amore e contatti fisici, ed in mezzo noi che viviamo come una coppia senza poterci vedere, perché tra pandemia o lavoro è da novembre 2019 che non ci vediamo, data anche del nostro ultimo rapporto e contatto fisico. Io non so se Leo lo dice perché dopo si vedrebbe costretta a fare una scelta, ma io non riesco a tenere il piede su due staffe. Insomma è un bel casino. Comunque indipendentemente dalla scelta che farà la mia relazione extra, io per il Mio bene, il bene di mio figlio e di mia moglie vorrei trovare le modalità giuste per chiudere questa situazione. Grazie mille

Gentile Massimo,

è un'esperienza certamente frustrante quella di sentirsi responsabile diretto di una decisione come una separazione coniugale.

Può succedere che si combinino sentimenti di premura nei confronti del partner (come farà senza di me?) a sentimenti di rabbia (possibile che questo debba essere ancora un mio problema?).

È un impasto di emozioni che non ispira all'azione, quanto piuttosto a un immobilismo che esacerba le tensioni.

La spinta ad agire una decisione del genere può arrivare dalla consapevolezza che 

  • le risoluzioni consensuali sono piuttosto rare, e quasi sempre tocca a un partner o all'altro assumersi l'onere della scelta;
  • se pure è uno dei due partner ad agirla, mettendo l'altro in posizione "passiva", ciò non significa che la colpa sia dell'uno o dell'altro (in generale, nelle relazioni e nelle rotture non è mai colpa di uno o dell'altro, semmai è responsabilità reciproca);
  • il dolore di oggi (separarsi è fonte di sofferenza da molteplici punti di vista) può trasformarsi nel benessere di domani, e non è un modo di dire: è solo creando lo spazio per il nuovo, anche quando ci spaventa, che ci apriamo ad accoglierlo.

Queste considerazioni vanno al di là della possibilità più o meno concreta, nel futuro, di ricongiungersi con la persona con cui ha avuto la relazione extraconiugale.

L'esistenza di un'altra persona, piuttosto, va considerata una dimostrazione ulteriore dell'opportunità di troncare una relazione insoddisfacente. 

Decidere di proseguire il percorso della separazione è anche un modo di riconoscere autonomia alla moglie, ovvero di riconoscere anche per lei la possibilità di ricominciare.

Con l'auspicio di essere stato in qualche modo utile, la saluto cordialmente

Francesco Rizzo