Imparare a socializzare con gli altri per vivere meglio
Come scrisse Aristotele (IV sec. a. C.) nella sua Politica, “l’uomo è un animale sociale” e quindi tende per natura ad aggregarsi con altri individui e a costituirsi in società.
Ma non c’era sicuramente bisogno di scomodare il grande filosofo greco per arrivare alla determinazione di qualcosa che tutti noi abbiamo ben chiaro in testa, sperimentandolo nella vita quotidiana.
Circondarsi di persone e percepire la loro vicinanza ha un’infinita varietà di lati positivi, in alcuni quasi terapeutici. Sappiamo bene infatti come anche in contrasto ad alcune patologie importanti, il fatto di poter evitare la solitudine, sia di per sé già curativo. Ne deriva che socializzare non è solo un piacere, ma è anche una vera e propria esigenza che infatti ritroviamo puntualmente nella “Piramide dei bisogni di Maslow”.
L’idea alla base della piramide di Maslow è che esistono bisogni di base e bisogni più avanzati. L’essere umano è soggetto a bisogni di diversa urgenza, e quest’urgenza guida il modo in cui siamo motivati nella vita: se non abbiamo soddisfatto i bisogni di un livello più vicino alla base, non riusciremo a motivarci abbastanza per inseguire i bisogni più avanzati. Il che non significa che non proviamo anche i bisogni più “alti”: saranno anch’essi lì a spingere per essere soddisfatti. Ma l’energia, la motivazione necessaria per soddisfarli ci mancherà, perché è concentrata sui bisogni più primari.
Ebbene il bisogno di socializzazione è al terzo posto dopo quelli fisiologici (mangiare, bere, ecc.) e di sicurezza, quindi possiamo vedere come questa necessità di relazionarsi correttamente con gli altri sia quasi vitale.
La socializzazione è quindi insita nell'uomo come è insito il suo bisogno di mangiare per sopravvivere o di difendersi per non morire. Essere amati e sperimentare la stima degli altri ci aiuta a mantenere alta la nostra autostima ed è un deterrente fisiologico contro qualunque tipo di depressione.
Inoltre il continuo confronto ci aiuta a mantenere elastico il ragionamento e ad apprendere, per emulazione o modellamento, strategie adattive che migliorano il nostro livello di vita e il nostro sentirci conformi rispetto al nostro ambiente.
Purtroppo se è vero che la necessità di socializzare riguarda tutti indistintamente (anche coloro che lo negano strenuamente), è altrettanto vero che non tutti riescono a tessere relazioni costruttive e gratificanti con il prossimo.
Sono molti gli elementi che concorrono ad impedire ad alcune persone di stabilire e mantenere buoni rapporti col prossimo. Solo per citarne alcuni, vi possono essere state esperienze traumatiche nel passato lontano o recente, una educazione familiare volta al sospetto verso gli altri o semplicemente una costruzione caratteriale tendente ad una esagerata introversione.
Ma la buona notizia è che molto si può fare se si intraprende un percorso di miglioramento supportato, ad esempio da uno psicologo che, attraverso l’ascolto e il confronto, potrà individuare eventuali elementi ostativi interni ed esterni, sui quali avviare una dovuta riflessione.
psicologo clinico, psicoterapeuta - Milano
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